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Foto: Pier Colombo
Fuochi e fiamme sin dalle prima frazione al Tour of the Alps 2019, corsa a tappe italiana del calendario ciclistico internazionale cominciata nella giornata di oggi sulle strade austriache del Tirolo. L’arrivo di Kufstein ha regalato la prima vittoria in carriera al britannico Tao Geoghegan Hart (Sky), ma le salite di giornata hanno visto brillare luminosa la stella di Vincenzo Nibali (Bahrain Merida), autore di un attacco che ha riscosso meno fortuna di quella che avrebbe meritato. Il polacco Rafal Majka (BORA-hansgrohe) ha corso da protagonista, dimostrandosi uno dei principali candidati al successo finale, mentre il fuoriclasse britannico Chris Froome (Sky) non è apparso ancora al meglio pur non perdendo terreno. Di seguito le pagelle della prima tappa Kufstein-Kufstein (144 km).
Tao Geoghegan Hart (Sky), 9 – Il giovane corridore britannico si è dimostrato ancora una volta un prospetto di grandissimo interesse per il presente e per il futuro della propria formazione conquistando la prima affermazione della carriera da professionista in un contesto decisamente prestigioso. Perfetto nel replicare all’attacco di Nibali e abile a non scomporsi una volta annullato il tentativo, Geoghegan Hart ha approfittato anche dell’ottimo lavoro del compagno Pavel Sivakov per prendere in testa il tortuoso finale e mettere la propria ruota davanti a tutti. Dopo una prima parte di stagione al servizio della squadra, il britannico può essere la sorpresa in ottica classifica generale.
Vincenzo Nibali (Bahrain Merida), 8 – Tutti coloro che si attendevano una risposta ad un inizio di 2019 piuttosto opaco sono stati accontentati: lo Squalo è tornato a mordere la strada con uno spettacolare scatto sulla salita di Hinterthiersee a 15 km dal traguardo. Il fuoriclasse siciliano ha formato un quartetto con Geoghegan Hart, Sivakov e Majka e soltanto il profilo irregolare del finale di tappa e l’azione dell’Astana hanno permesso al gruppo di ricucire lo strappo. La giornata rimane comunque pienamente positiva e rappresenta una notevole iniezione di fiducia in vista delle prossime più impegnative frazioni e soprattutto allargando lo sguardo all’imminente Giro d’Italia.
Rafal Majka (BORA-hansgrohe), 7 – Il polacco si è confermato un serio pretendente per il successo nella classifica generale facendosi trovare pronto nel momento dell’allungo di Nibali e animando in prima persona il tentativo di attacco. Raggiunto soltanto ad un chilometro dal traguardo, dopo aver preso qualche metro di vantaggio in discesa, Majka ha poi chiuso la volata in ottava posizione.
Pello Bilbao (Astana), 5,5 – Il principale deluso di giornata è forse proprio il corridore iberico, soltanto quarto su un traguardo molto adatto alle sue caratteristiche. Al di là del risultato finale, l’aspetto più strano è la mancata replica allo scatto di Nibali che ha costretto la formazione kazaka a spendere parecchie energie per rientrare sulla testa della corsa. Rimandato alle prossime tappe.
Chris Froome (Sky), 6 – Voto corrispondente alla posizione sul traguardo finale per il fuoriclasse britannico, presente per migliorare la condizione in vista del vero grande obiettivo stagionale: il Tour de France. Il trionfatore del Giro d’Italia 2018 è rimasto tranquillo nel gruppo principale, ma non ha perso contatto e ha chiuso al sesto posto la prima frazione. Da valutare la sua tenuta in frazioni più impegnative.
Alex Aranburu (Caja Rural-Seguros) e Roland Thalmann (Voralberg Santic), 7 – Completano il podio di giornata due corridori molto giovani e indubbiamente di secondo piano, abili ad approfittare dell’occasione per raccogliere un piazzamento importante. Il 23enne spagnolo ha sfiorato il successo chiudendo in seconda posizione, mentre il 25enne elvetico si è guadagnato il terzo posto sottraendo a Bilbao l’abbuono.
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roberto.pozzi@oasport.it