Ciclismo

Tour of the Alps 2019: Vincenzo Nibali affina la condizione verso Liegi-Bastogne-Liegi e Giro d’Italia

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Dopo due settimane di ritiro in altura sul Teide, Vincenzo Nibali è pronto a tornare in corsa. Mancano solamente quindici giorni alla partenza del Giro d’Italia, e lo Squalo dello Stretto deve necessariamente testarsi e confrontarsi col gruppo ma, soprattutto, deve dare un forte segnale di presenza in vista della Corsa Rosa, il suo grande obiettivo stagionale. Il capitano della Bahrain-Merida dovrà mettere alla prova la sua condizione attuale al Tour of the Alps, in programma da lunedì 22 a venerdì 26; corsa da lui conquistata nel 2013 e nel 2016 quando ancora si chiamava Giro del Trentino. E domenica 28 ci sarà la Liegi-Bastogne-Liegi, una di quelle Classiche che Vincenzo ha sempre messo nel mirino.

Il Tour of the Alps, la corsa sul confine tra Italia e Austria, andrà in scena su un percorso meno duro rispetto agli scorsi anni. Ma una cosa è certa, visto e considerato che troveremo al via un altro fenomeno delle grandi corse a tappe come Chris Froome: possiamo dire che una piccola sfida tra il siciliano e il keniano bianco è quasi assicurata. Vincenzo Nibali è reduce da un inizio di stagione affrontato un po’ in penombra, in cui non ha mai dato forti segnali. Ma un uomo di grande esperienza come lo Squalo sa bene quello che fa, già in passato ha dimostrato di esser capace di fare grandi cose sorprendendoci da un momento all’altro. Il Tour of the Alps sarà una semplice prova di avvicinamento in vista del Giro; cinque giorni di confronto sì con gli avversari, ma soprattutto con se stesso.

Finita questa breve corsa a tappe, non ci sarà neanche un momento di tregua, e il campione siciliano volerà subito in Belgio per disputare la Liegi-Bastogne-Liegi. La Decana è nei pensieri di Nibali. Dopo aver conquistato due Giri di Lombardia e una Milano Sanremo, la Liegi si trova senza ombra di dubbio nell’elenco delle Classiche monumento dei suoi sogni. Anche perché è una corsa adattissima alle sue caratteristiche, grazie alle famose côtes, alle discese da specialisti, alla sua imprevedibilità: insomma, una gara da corridori completi come Nibali. Lo Squalo l’ha disputata per la prima volta nell’ormai lontano 2005, ed è diventata un suo chiodo fisso dal 2012, anno in cui venne ripreso da Maxim Iglinskiy all’ultimo chilometro infrangendo i sogni di gloria del messinese.

 

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@lisa_guadagnini

Foto: Pier Colombo

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