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500 Miglia Indianapolis 2019: il trionfo di Simon Pagenaud in volata su Alexander Rossi. Takuma Sato conclude in terza posizione

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E’ il francese del Team Penske Simon Pagenaud a poter festeggiare la vittoria della 103esima edizione della 500 Miglia di Indianapolis. Sull’ovale più famoso del mondo il pilota transalpino ha preceduto in un arrivo in volata il vincitore del 2016 Alexander Rossi (Andretti Autosport Honda) e il giapponese Takuma Sato, trionfatore due anni fa, a bordo della monoposto del Rahal Letterman Lanigan Racing Honda. Una gara nella quale la costanza di Pagenaud è stata premiata, nonostante un Rossi molto determinato e veloce nell’ultima parte. A completare la top-10 troviamo il leader della Indycar Series 2019 Josef Newgarden (Team Penske Chevrolet), Will Power (Team Penske Chevrolet), che centrò il bersaglio grosso l’anno scorso, Ed Carpenter (Ed Carpenter Racing Chevrolet), Santino Fantucci (Dale Coyne Racing Honda), Ryan Hunter-Reay (Andretti Autosport Honda), vittorioso qui nel 2014, Tony Kanaan e Conor Daly, motorizzati Honda.

LA CRONACA – Pronti, via e Pagenaud imposta il proprio ritmo, inseguito da Power, Carpenter, Pigot e Newgarden. Cinque motori Chevrolet nelle prime posizioni a dominare. Dopo 9 giri, il primo colpo di scena è il ritiro del rookie Colton Herta che sicuramente si era immaginato una 500 Miglia di ben altro tenore. Dopo la “Caution”, la corsa riprende e il francese del Team Penske fa vedere una grande padronanza a bordo della sua Dallara. Il poleman, infatti, è lucido nella gestione della corsa e quando è il caso di accelerare prende il giusto margine nei confronti dei rivali.

Dal punto di vista agonistico c’è poco da segnalare. A svegliare un po’ tutti dal torpore ci pensa Power che, alla sosta per il rifornimento, si esibisce in una manovra pericolosa, sanzionata da commissionari, che lo porta in coda al gruppo. Estromesso per il successo il vincitore del 2018, la lotta per il successo se la giocano Pagenaud, Carpenter, Newgarden e Rossi. Le strategie portano il pilota del Team Andretti Autosport Honda negli scarichi del transalpino del Team Penske ma quest’ultimo non fa una piega mentre Carpenter e Newgarden gestiscono la vettura per la seconda parte di corsa.

Al 138° passaggio l’ex pilota dell’Alfa Romeo-Sauber in F1 Marcus Ericsson la fa grossa in pit-lane girandosi ed andando a muro, mentre Rossi inveisce contro il suo box per un problema al rifornimento di carburante. Riparte la gara, dopo il valzer dei pit-stop, e Pagenaud e Newgarden si confrontano a viso aperto. Lo stesso accade tra il vincitore del 2016 e Bourdais. Lo statunitense del Team Andretti si esibisce in grandi sorpassi, cercando di non perdere il treno dei migliori. Dopo l’ultima sosta Pagenaud, Rossi e Carpenter lottano senza esclusioni di colpi. Corsa interrotta però per un incidente che vede coinvolti Bourdais, Rahal, Kimball Rosequvist e Veach. Il francese del Dale Coyne Racing Honda non è esente da responsabilità. Alla ripartenza si scatena un inferno agonistico: il giapponese Sato incredibilmente entra in gioco ed è terzo, alla spalle dei duellanti Pagenaud e Rossi. La spunta il francese in volata, al termine di una gara stupenda.

 

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Foto: IndyCar

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