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Basket 3×3, Tokyo 2020: come ci si qualifica alle Olimpiadi? Sistema molto complesso: il regolamento

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Comincia tra pochi giorni la lunga corsa del basket 3×3 verso le sue prime Olimpiadi, quelle di Tokyo 2020. Si partirà con le qualificazioni ai Mondiali, che porteranno sia gli uomini che le donne a Porto Rico, e precisamente a San Juan. Andiamo a vedere il meccanismo che porta in Giappone.

Va, prima di ogni cosa, fatta una premessa: il meccanismo esposto è identico per uomini e donne, senza differenza alcuna.

Il Giappone, in quanto Paese ospitante, è automaticamente qualificato. Questa non era una cosa scontata, perché i nipponici avrebbero potuto scegliere di non usare la propria quota, ma lo scorso 30 marzo la FIBA, durante un meeting del Central Board ad Abidjan, la capitale della Costa d’Avorio, ha garantito il posto ai futuri padroni di casa, previa approvazione finale (che appare scontata) del CIO.

Per le altre Nazionali che cercano la via di Tokyo, invece, la questione si fa un po’ meno semplice, dal momento che, oltre a quello per il Giappone, sono assegnati soltanto 7 ulteriori posti.

Il quadro si comincerà a definire il 1° novembre 2019. I Paesi che, alle ore 12 di quel giorno, saranno ai primi tre posti dei ranking maschile e femminile staccheranno il biglietto per Tokyo. C’è, però, una variabile: dalla classifica mondiale non si possono qualificare più di due Paesi per continente. Ad esempio, in questo momento le prime tre della classifica maschile sono Serbia, Russia e Slovenia. Si arrivasse così al 1° novembre, Serbia e Russia andrebbero a Tokyo, mentre la qualificata successiva sarebbe la Cina, sesta, perché Slovenia e Lettonia (quarta) sono europee e il Giappone (quinto) usa la quota del Paese ospitante.

Altri tre partecipanti verranno da un Torneo Preolimpico apposito, nel quale saranno di scena 20 squadre: il Paese che lo ospita, le prime tre dei Mondiali e le migliori 16 del ranking (sempre alla data dell’1 novembre 2019) che non hanno ancora conseguito la qualificazione. Questa manifestazione si terrà in data da stabilirsi nel 2020.

Non è finita qui: ancora nel 2020 si terrà un ulteriore torneo, definito “Universality-driven” (letteralmente: guidato dall’universalità), in una data successiva al primo Preolimpico. I partecipanti saranno sei: il Paese ospitante più i primi ulteriori cinque del ranking, ancora alla data dell’1 novembre 2019. Dettaglio da tenere a mente: non potranno giocare il torneo quei Paesi che sono stati rappresentati nel basket normale a Londra 2012 o Rio 2016 tanto tra gli uomini quanto tra le donne. Il torneo Universality-driven (abbreviato in UOQT dalla FIBA) garantirà un posto al vincitore.

Capitolo Italia: gli uomini saranno impegnati nelle qualificazioni ai Mondiali nel weekend portoricano, mentre le donne, Campionesse del Mondo, difenderanno il proprio titolo ad Amsterdam. La selezione maschile, allo stato attuale, potrebbe giocare il torneo Universality-driven, visto che è assente dai Giochi Olimpici da tre edizioni e nel ranking è al 28° posto, mentre quella femminile entrerebbe, in ogni caso, nel Preolimpico vero e proprio, in virtù della quattordicesima posizione.

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federico.rossini@oasport.it

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Credit: FIBA Official Website fiba.basketball / 3×3 Europe Cup / Bogdan Baraghin

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