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Basket, Champions League 2019: è il tempo della finale. Virtus Bologna a caccia della vittoria contro l’Iberostar Tenerife

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Segafredo Virtus Bologna contro Iberostar Tenerife. La finale della terza edizione della Basketball Champions League 2018-2019, ad Anversa, vede di fronte una delle società più titolate d’Italia (e non solo) e la prima vincitrice della competizione FIBA nell’annata 2016-2017. Sarà lo Sportpaleis di Anversa a vedere una delle due sollevare il trofeo.

Per entrambe le formazioni i successi in semifinale sono stati larghi. Se quello dell’Iberostar su Anversa era in qualche modo atteso, ma è stato propiziato da una gran serata di Nicolas Brussino, certo non ci si attendeva che le V nere potessero operare la distruzione dell’attacco del Brose Bamberg, con una partita di grandissima sostanza difensiva e con l’aiuto di un ottimo Kevin Punter.

Non ci si deve far ingannare dalle statistiche individuali dei giocatori di Tenerife. Sebbene nessuno superi gli 11 punti di media a gara, in tanti sono su livelli molto simili: i migliori sei in tema di realizzazione sono Tim Abromaitis (10.9), Colton Iverson (10.7), Nicolas Brussino (9.5), Sebas Saiz (9.3) e Javier Beiran (9.2). Fino a febbraio era in squadra anche Thaddeus McFadden, che però ha preso la strada di Badalona. In generale, l’Iberostar è una squadra che può trarre risorse da tutto il roster, magari con poco spettacolo, ma con tanta sostanza. Tutte le statistiche relative alle percentuali al tiro sono migliori di quelle bolognesi: 47.9% contro 46.7% dal campo, 56.7% contro 53% da due, 37.2% contro 34.3% da tre, 75.5% contro 71.3% in lunetta. Piccola curiosità: uno degli uomini a disposizione di coach Txus Vidorreta, Nicolas Richotti, è stato diversi anni fa protagonista nelle serie minori italiane con le maglie del CUS Bari, di Agropoli e di Rovigo.

Dovesse dipendere solo da questi dati, la finale sarebbe, se non segnata, quantomeno già indirizzata. Quanto mostrato dalle due semifinali, però, regala un quadro un po’ diverso, visto che la sapienza di Sasha Djordjevic ha saputo imbrigliare uno degli attacchi più mortiferi dell’intera competizione, quello di Bamberg, tenuto a soli 50 punti con un’applicazione difensiva dei giocatori a dir poco eccellente. Servirà anche un’altra gran giornata di Kevin Punter, accompagnata necessariamente da altrui sussulti, visto che sarà complesso ripetere una prova come quella di ieri. Sono tante le motivazioni che dovrebbero spingere le V nere a mettere quanta più energia possibile in questa partita, riassumibili tutte in una: il riscatto. Dopo una stagione particolarmente complessa in Italia, la vittoria di un trofeo internazionale farebbe particolarmente bene a un ambiente che s’aspettava anche di più dai bianconeri (segnatamente, i playoff). Restano ancora 40 minuti per capire se, domani, i supporter bianconeri giunti fino in Belgio potranno esultare.

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federico.rossini@oasport.it

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Credit: Ciamillo

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