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Calcio, Serie B 2019: caos Palermo, parlano i giocatori: “Meritiamo i playoff, non toglieteci la dignità”

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Il Palermo promette battaglia e lo fa attraverso i suoi calciatori. Il capitano Nestorovski e i suoi compagni hanno indetto una conferenza stampa dopo la decisione del tribunale federale di far retrocedere il Palermo in C. Il macedone è stato il primo a prendere parola:  “Noi ancora speriamo di poter giocare i playoff, questa città e questa piazza meritano di giocare la Serie A”.

Subito dopo è toccato ad altri giocatori importanti per il Palermo. Andrea Rispoli: “Delio Rossi ci ha detto di pensare al campo e di aspettare come si evolverà la situazione. Dobbiamo allenarci al meglio e dare tutto in caso di playoff”. Successivamente anche Pomini e Mazzotta: “La città ci è stata sempre vicino e questo lo portiamo dentro. Noi abbiamo provato a prenderci le nostre responsabilità e volevamo farci sentire per non restare in silenzio.Vogliamo disputare i play-off, se gli organi competenti diranno il contrario poi la palla passerà agli avvocati. Al momento siamo molto turbati perché avevamo tutte le carte in regole per giocarci la Serie A”

Il Palermo ha diramato anche un comunicato prima della conferenza stampa: “Come protagonisti principali quali siamo, non riusciamo a trovare alcuna giustificazione per il comportamento del Consiglio Direttivo della Lega B che, alla presenza di componenti in potenziale conflitto di interessi e senza un criterio oggettivo o una potestà normativa, decide di prendere una decisione che stravolge le regole a campionato ormai concluso. Su quali basi si è deciso di far disputare i playoff, quando è stato emesso solo un primo grado di giudizio? Con che criterio i nostri colleghi del Foggia Calcio hanno perso il diritto a disputare i play out?”.

Prosegue il comunicato: “Rivendichiamo come calciatori del Palermo Calcio il diritto di poterci guadagnare sul campo la vittoria attendendo, quantomeno, la pronuncia della Corte d’Appello Federale. A quel punto accetteremo il verdetto qualunque esso sia. Ma fino ad allora faremo sentire in ogni sede opportuna e possibile la nostra voce perché siamo stati depredati della nostra dignità. Ci hanno tolto il diritto di sudare per un traguardo. Ci facciamo rappresentanti di una città ferita, di persone che hanno voglia di urlare che, in uno Stato di diritto, così non funziona, che non si possono calpestare i diritti con un colpo di penna deciso in potenziale conflitto di interessi. Continueremo la nostra lotta fino a quando ci sarà possibile accompagnati dall’AIC, con l’intenzione di far valere e tutelare i nostri diritti”.

 

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Foto: LaPresse

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