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Canoa velocità, Coppa del Mondo 2019: l’Italia continua a prepararsi a Mantova e posticipa l’esordio internazionale

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La Coppa del Mondo di canoa velocità scatterà domani a Poznan, in Polonia, ma l’Italia non sarà della partita, essendo la Nazionale in ritiro a Mantova fino al 28 maggio. Gli azzurri si preparano ad esordire a Duisburg, in Germania, nel fine settimana successivo, mettendo nel mirino i Mondiali di agosto, che metteranno in palio i pass olimpici (poi ci saranno occasioni anche agli Europei e nella seconda tappa di Coppa del Mondo 2020).

Ricordiamo che alle Olimpiadi ogni Nazionale potrà qualificare al massimo un’imbarcazione per ciascun evento, con il limite di sei uomini e sei donne per il kayak e tre uomini e tre donne per la canadese, per un massimo di complessivi 18 atleti per Paese, ma ogni atleta selezionato a Tokyo potrà prendere parte a più di una gara.

Parlando delle specialità olimpiche, partendo dal kayak maschile, nel K2 1000 appare inamovibile la coppia composta da Giulio Dressino e Nicola Ripamonti, mentre nel K1 1000 negli ultimi test Samuele Burgo ha battuto Luca Beccaro ed Andrea Schera. Nel K1 200 si preannuncia un duello all’ultimo sangue tra Andrea Di Liberto e Manfredi Rizza, infine nel K4 500 Matteo Torneo, Andrea Schera, Mauro Pra Floriani e Mauro Crenna se la dovranno vedere con Burgo, Beccaro, Freschi e Spotti, almeno secondo quanto visto nei test stagionali.

Nella canadese maschile nel C2 1000 Daniele Santini e Luca Incollingo sembrano aver scavalcato nelle gerarchie, in un duello ormai abituale, Nicolae e Sergiu Craciun, mentre la nostra punta di diamante, Carlo Tacchini, è il padrone assoluto del C1 1000 e vorrà dimostrarlo in stagione.

Il settore femminile invece appare un po’ più in difficoltà sul piano internazionale, mancando una punta: sono comunque sette le azzurre del kayak a Mantova. Nel K1 200 Francesca Genzo appare davanti a Cristina Petracca e Sofia Campana, mentre nel K1 500 Irene Burgo sembra abbastanza certa di essere titolare. C’è curiosità nel K2 500, dove Sofia Campana e Francesca Capodimonte nei test sono finite davanti a Cicali-Genzo, mentre è un rebus per il K4 500.

Ciò che preoccupa, nella compagine femminile, è l’assenza di atlete di livello internazionale nella canadese, dove nelle nuove specialità olimpiche del C1 200 e del C2 500, c’è il forte rischio di non tentare neppure la qualifica a cinque cerchi.

 

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roberto.santangelo@oasport.it

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Foto: Federcanoa

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