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F1, analisi prove libere GP Monaco 2019: Mercedes “principesche”, Ferrari e Red Bull chiamate all’impresa

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Curva 1 del circuito di Montecarlo, come ben sanno gli appassionati di Formula Uno, è chiamata “Sainte Devote” in onore della piccola chiesetta che si trova in concomitanza con la fine del rettilineo di partenza. Per quale motivo ci stiamo dedicando alla toponomastica del Principato più famoso del mondo? Semplice. Gli avversari delle Mercedes dovranno fare ampio affidamento alla suddetta Santa per sperare di opporsi a quello che appare inevitabile, ovvero la sesta doppietta consecutiva del team di Brackley.

Già, Lewis Hamilton e Valtteri Bottas hanno dominato in lungo ed in largo la prima giornata di prove libere del Gran Premio di Monaco 2019 di Formula Uno che, come tradizione monegasca, si disputa nella giornata di giovedì. Sembra di ripeterci ad ogni occasione o appuntamento, ma le W10 stanno veramente dimostrando di essere vicine alla perfezione. Si sapeva che il lay-out di Montecarlo poteva sposarsi in maniera eccellente con le caratteristiche delle monoposto anglo-tedesche ed i fatti lo hanno sottolineato con forza.

Il campione del mondo ha chiuso le sue tre ore di prove libere con il tempo di 1:11.118 con gomma soft (siamo a circa tre decimi dalla pole position della scorsa edizione, 1:10.810 di Daniel Ricciardo ottenuta con le celebri hypersoft) distanziando di appena 81 millesimi il suo rivale per il titolo iridato, il compagno di box Valtteri Bottas. Anche nella FP1 il margine tra i due era risicato, e lo è stato anche con le gomme medie dato che le due Frecce d’argento hanno fatto segnare rispettivamente 1:11.926 e 1:11.959. Nel complesso le W10 non hanno alcun problema lungo tutte le curve del circuito cittadino più glamour del calendario, dimostrando ottima trazione, inserimento di curva e comportamento in uscita. Tutto ciò sarebbe già sufficiente, ma è necessario anche aggiungere un perfetto andamento con entrambe le mescole provate, anche nel corso delle simulazioni di passo gara.

È già il caso di passare oltre e pensare al prossimo appuntamento in Canada? Andiamo con calma. Siamo ancora distanti due giorni dalle qualifiche che, come consuetudine, valgono quasi più del Gran Premio stesso su una pista nella quale è impossibile superare, per cui tutto può ancora essere riscritto, ma Ferrari e Red Bull devono inventarsi davvero qualcosa di corposo per, quantomeno, avvicinarsi ai fuggitivi.

Le Rosse infatti sono lontane, e non poco. Sebastian Vettel, il più positivo quest’oggi in casa Maranello non è andato oltre i 763 millesimi dalla vetta, mentre Charles Leclerc, padrone di casa per eccellenza, ha chiuso a 1.232 in decima posizione. Un risultato che non può certo fare stappare lo champagne, ma che deve fare riflettere. La SF90, come ampiamente previsto e preventivabile, fa enorme fatica nelle curve lente, figuriamoci nel tracciato dove vanno affrontare il Lowes, il Portier o la Anthony Noghes. Mettendo assieme settore per settore, tutto sommato, la situazione non sarebbe così negativa ma i piloti dovrebbero azzeccare il giro perfetto per avvicinarsi alle Mercedes, e non è certo una cosa di poco conto. Altro aspetto che non può certo far dormire sonni tranquilli a Maranello è il divario sempre più esile con gli inseguitori con Haas, Alfa Romeo e persino Toro Rosso che viaggiano a pochi decimi.

Anche in casa Red Bull la sensazione è di totale scoramento. Sono finiti i tempi nei quali la monoposto di Milton Keynes faceva il bello ed il cattivo tempo nel Principato. La RB15 rimane una macchina con un buon telaio e efficienza aerodinamica, ma le Mercedes sono due gradini sopra. Pierre Gasly si è classificato in quarta posizione a 820 millesimi, mentre Max Verstappen non è andato oltre la sesta a quasi un secondo. La sensazione è che, soprattutto in qualifica, non possa avvenire quel salto di qualità che sarebbe necessario per spezzare il duopolio tinto di argento.

Il giovedì del Gran Premio di Monaco ci lascia la netta sensazione che domenica alle ore 17.00 circa la Formula Uno dovrà nuovamente ritoccare il proprio libro dei record, dato che mai nessuno nella storia ha centrato sei doppiette consecutive. Ai rivali delle Mercedes non rimarrà che affidarsi alla buona sorte o ad una Safety Car che possa rivoluzionare ogni scenario. Dal nostro punto di vista, vista la vicinanza con il Casinò monegasco, il classico euro sarebbe sensato scommetterlo sulle due Frecce d’argento…

 

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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