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F1, analisi qualifiche GP Monaco 2019: Ferrari, confusione totale! Leclerc fuori in Q1, solito dominio Mercedes

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Le qualifiche del Gran Premio di Monaco di Formula Uno 2019 sono andate come tutti si aspettavano: Mercedes imprendibili e impegnate in una sfida interna per la pole position. Previsione assolutamente azzeccata (non che ci volesse una sfera di cristallo) con Lewis Hamilton che ha superato proprio sotto la bandiera a scacchi il tempo di Valtteri Bottas. Alle loro spalle tutto portava verso una sfida Ferrari – Red Bull, con le Rosse che confidavano, quantomeno, di monopolizzare la seconda fila.

Missione ampiamente fallita. Sebastian Vettel è quarto (alle spalle anche di Max Verstappen) mentre Charles Leclerc è addirittura 16esimo. L’errore di valutazione nel corso della Q1, con il team che non ha rimandato in pista il classe 1997 ritenendolo tranquillamente qualificato per la Q2, ha relegato il monegasco all’eliminazione immediata, sottolineando come all’interno del team di Maranello si stia vivendo un caos assoluto, sotto tutti i punti di vista.

La SF90 per esempio manca clamorosamente a livello di competitività con le gomme che appaiono come un vero rompicapo a livello di temperature, gli aggiornamenti che vengono presentati ad ogni appuntamento non stanno sortendo il minimo effetto, i piloti stanno faticando come non mai per provare ad estrarre il massimo dalla monoposto e, infine, anche la strategia, per l’ennesima volta, fa acqua da tutte le parti, con un errore imperdonabile. Specialmente se si tratta di una pista nella quale è impossibile superare.

La scuderia che aveva iniziato la stagione con la chiara intenzione di aprire un nuovo ciclo e mettere in ginocchio la Mercedes, ormai è all’angolo, contata in piedi e ad un passo dal ko, come un pugile che non riesce a evitare i colpi di rivali che riteneva molto più morbidi di quanto si aspettasse. E di colpi, sin da Melbourne, ne stanno arrivando davvero tanti e forti. Le W10 sono di un altro pianeta, ma le Rosse stanno, se possibile, addirittura regredendo, trovandosi ormai più vicine a Haas, Renault e Toro Rosso, che ai primi della classe. I distacchi della Q3 sono veramente allarmanti. Vettel ha chiuso in 1:10.947 (contro l’1:10.166 di Hamilton), con meno di un decimo su Pierre Gasly con la Red Bull, meno di due decimi su Kevin Magnussen (Haas) e poco meno di tre su Daniel Ricciardo con la Renault.

Il team di Maranello è letteralmente in mare aperto e non riesce più a trovare la giusta rotta. La vettura, che all’avvio dei test invernali era stata descritta come “quasi perfetta” dai piloti, ora è ampiamente peggiorata. Anche nel corso delle qualifiche odierne i piloti per provare a sfruttare al meglio le SF90 sono stati costretti a “baciare” il guard-rail e rischiare il tutto per tutto. Dall’altra parte, invece, le Mercedes procedevano come su due binari, verso la prima fila e l’inevitabile sesta doppietta nella gara di domani (anche in questo caso la previsione non è certo complicata). Se non interverranno agenti esterni come Safety Car, che a Montecarlo sono all’ordine del giorno, meteo o situazioni particolari, Hamilton e Bottas completeranno la sesta doppietta consecutiva, un record che mai nessuno nella storia della F1 è stato in grado di realizzare. E gli altri, Ferrari in primis, non potranno che fare da spettatori. Il Mondiale 2019 si sta già chiudendo, e non siamo nemmeno al mese di giugno…

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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