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F1, GP Spagna 2019: analisi della gara. Mercedes inavvicinabile, Ferrari e Red Bull si equivalgono

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Game, set and match. La Mercedes vince il Gran Premio di Spagna 2019 di Formula Uno con la quinta doppietta iniziale consecutiva che va ulteriormente a riscrivere i libri dei record della massima categoria del motorsport. La sensazione di dominio assoluto, di controllo totale, e di ineluttabilità messa in mostra a Barcellona è stata il colpo decisivo al morale della Ferrari che, dopo tanti sogni, a metà maggio vede già spegnersi tutti i sogni di gloria. Il servizio, in questo primo scorcio di campionato, è stato qualche volta sulla racchetta della scuderia di Maranello, ma le Frecce d’argento hanno sempre infilato i rivali con dei passanti inesorabili, chiudendo i conti in largo anticipo rispetto al GP di Abu Dhabi del primo dicembre.

L’unica, flebile, speranza alla quale si aggrappano Sebastian Vettel e Charles Leclerc è il fatto che Lewis Hamilton e Valtteri Bottas si sono alternati in questo incredibile filotto di successi, lasciando il margine a livelli ancora tutto sommato terrestri. Il campione del mondo in carica raggiunge quota 112 punti, contro i 105 di Valtteri Bottas, i 66 di Max Verstappen, i 64 di Sebastian Vettel ed i 57 del monegasco. 48 e 55 lunghezze non sono come scalare l’Everest, ma non rappresentano nemmeno una passeggiata di salute.

Sia ben chiaro, andare a riprendere i due piloti Mercedes sarà veramente una impresa epocale, e sarà necessario qualche autogol dei rivali, ma tutto può accadere nel mondo della Formula Uno. Per il team di Maranello, tuttavia, sarebbe più importante pensare al presente, agli errori commessi e che si stanno commettendo, sotto ogni punto di vista. Con una vettura che, ad inizio stagione era additata come una reale rivale della W10 ma che, ora come ora, fa fatica a tenere il passo anche della Red Bull con Max Verstappen che continua ad essere il concreto avversario delle Rosse.

Da Barcellona a Barcellona. Dai test invernali alla gara di oggi. Sembra letteralmente passata una era geologica. Tutti i sogni di titolo iridato sono stati sbriciolati in pochissime gare. La partita sembra già ampiamente chiusa, sia per il livello sensazionale delle Mercedes, sia perché in casa Ferrari sembra che la rotta sia stata ampiamente persa, ritrovandosi in mare aperto. L’esempio calzante sono i due notevoli buchi nell’acqua di Baku e Barcellona.

La SF90 è stata praticamente rivoltata come un calzino, con il risultato che invece di muovere passi in avanti sono stati compiuti all’indietro. Ora il Mondiale rischia di ridursi in un derby Hamilton-Bottas con tutti gli altri a fare da spettatori ad uno dei domini più netti di tutti i tempi nella massima categoria del motorsport.

 

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: LaPresse

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