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F1, GP Spagna 2019: analisi delle qualifiche. Ferrari impotente contro la miglior Mercedes di sempre

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Negli ultimi due appuntamenti del Mondiale 2019 di Formula Uno, in Azerbaijan e Spagna, la Ferrari ha portato tante novità a livello aerodinamico più il primo step della Power Unit proprio al Montmelò. Risultato? 866 millesimi di distacco di Sebastian Vettel dal poleman Valtteri Bottas e 1.182 secondi per Charles Leclerc. Se non siamo al De Profundis poco ci manca.

La scuderia di Maranello ce la sta mettendo tutta, sta lavorando senza sosta, prova a mettere nelle mani di piloti e tecnici ogni possibile novità o aggiornamento ma, per un motivo o per un altro, si rivelano tutti enormi buchi nell’acqua. Pacchetto di migliorie nullo a Baku e altrettanto, almeno per ora, in vista del Gran Premio di Spagna di domani. La SF90, come ormai si è capito, è una vettura delicatissima e particolare che è pressoché impossibile da leggere. A livello di velocità pura e potenza non ha problemi a lottare con le Frecce d’Argento, ma risulta molto meno efficace nelle curve, siano i curvoni di Shanghai, oppure le curve lente di Barcellona. Il famigerato terzo settore della pista catalana sta evidenziando in maniera eclatante questo gap. Sono solamente sette curve ed una ventina di secondi, ma in quel tratto la Rossa arranca. Sembra decisamente più centrata dei rivali, ma non va. Le W10 sono scorbutiche, ma decisamente efficaci. Ed i distacchi abissali sono lì a ribadirlo.

Con tutti questi aspetti la situazione appare chiara: il Cavallino Rampante è in ginocchio. Come un pugile all’angolo che le ha tentate tutte per mettere in dubbio la sicurezza del proprio rivale ma, dopo una serie di ganci o uppercut, non gli ha nemmeno lasciato un livido. Il paragone non è per niente campato per aria. La superiorità della Mercedes, che già a Melbourne appariva concreta, ormai è amplissima. Ogni tentativo effettuato dalla Ferrari non ha fatto altro che ingigantire la potenza dei rivali di Brackley.

Dopo quattro doppiette consecutive in questo primo scorcio di campionato, il team anglo-tedesco è pronto a riscrivere nuovamente la storia, con un altro uno-due che, ora come ora, sembra inevitabile. In quel di Maranello la sensazione è che non si sappia più a che santo votarsi. Come detto i tentativi sono stati fatti e non hanno portato benefici e, come se non bastasse, non è il solito Lewis Hamilton a demolire le Rosse, ma un Valtteri Bottas mai così scintillante che sta distruggendo tutto e tutti.

La W10, che tre mesi fa proprio qui al Montmelò iniziò balbettando, ora si dimostra una monoposto che non ha difetti e limiti. Veloce e potente, perfetta sulle curve di ogni tipo e, non ultimo, eccellente con le gomme, sia a livello di prestazioni che di consumo. La vettura tinta di argento sfrutta nel migliore dei modi ogni mescola e riesce a mandarle in temperatura in pochissimo tempo e, come dimostrato ieri, ha nel taschino un passo gara strepitoso. Discorso ben differente per la SF90 che, invece, non ha ancora ben capito gli pneumatici e, soprattutto, non sembra avere il giusto comportamento in curva con un retrotreno tutt’altro che impeccabile.

Se i presagi sono questi, cosa potrà sperare la Ferrari in vista di domani? Le chance sono davvero ridotte al lumicino e, oggettivamente, senza un patatrak al via da parte delle Mercedes, impedire la quinta doppietta consecutiva sarà davvero complicato. E, come se non bastasse, Red Bull e Haas si fanno sempre più ingombranti negli specchietti delle Rosse. Sebastian Vettel e Charles Leclerc sono contati all’angolo. Sapranno reagire e rialzarsi per sferrare il primo pugno della stagione ai rivali?

 

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: LaPresse

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