Formula 1
F1, GP Spagna 2019: Ferrari, ritorno al 2014. SF90 con lacune incolmabili. Si lotta per il 2° posto costruttori, mirino già sul 2020?
Doveva essere la stagione della riscossa, doveva essere l’anno in cui inseguire concretamente il trionfo iridato, doveva essere la volta buona per andare a caccia del trofeo. Nulla di tutto questo, il risveglio è stato traumatico per la Ferrari che ha incominciato il Mondiale F1 nel peggior modo possibile: cinque gare, cinque doppiette Mercedes, Rosse sempre abbondantemente staccate dalle Frecce d’Argento che hanno già preso il largo. Valtteri Bottas e Lewis Hamilton hanno giganteggiato nei primi cinque weekend lasciando soltanto le briciole alle Rosse che si sono dovute accontentare di qualche sporadica apparizione sul terzo gradino del podio e venendo surclassate in pista. Oggi a Barcellona è arrivato il punto più basso ma la situazione era già stata critica in Australia e in Cina, non era andata meglio a Baku mentre in Bahrein solo un problema aveva impedito a Charles Leclerc di involarsi verso la vittoria.
La situazione ormai è chiara, a Maranello non sono riusciti a realizzare una monoposto performante: scarsa affidabilità come dimostra il risultato del Sakhir, ininfluenti i tanti aggiornamenti aerodinamici portati a Barcellona, incapacità di sviluppare la monoposto (e questo problema si era già manifestato l’anno scorso). Il distacco dalle Mercedes è ormai incolmabile, non soltanto in termini di punti ma soprattutto di prestazione: la scuderia di Toto Wolff è perfetta e al momento è imbattibile, il dominio è incontrastato e il Cavallino Rampante sembra essere totalmente disarmato. I test invernali avevano fatto ben sperare, poi la pista ha detto altro quando contava davvero e lo sconforto regna sovrano all’interno della scuderia emiliana: gli uomini guidati da Mattia Binotto non riescono a trovare la giusta soluzione e, anche se siamo soltanto a metà maggio, la stagione sembra essere già sfuggita di mano.
Sembra di essere tornati indietro di cinque anni: nel 2014 la Mercedes vinse tutte le gare ad eccezione del GP del Canada, del GP del Belgio e del GP d’Ungheria dove si impose Dani Ricciardo su Red Bull, le Frecce d’Argento guidate da Hamilton e Rosberg firmarono addirittura 11 doppiette con 11 sigilli del britannico e 5 del tedesco. La Ferrari, con Alonso e Raikkonen al volante, non conquistò nemmeno una vittoria e concluse addirittura al terzo posto nella classifica costruttori alle spalle anche della Red Bull: ormai si lotta soltanto per la piazza d’onore nella graduatoria riservata alle squadre e per la terza piazza nella classifica piloti visto che Vettel e Leclerc devono battagliare con Max Verstappen. Prossimo appuntamento a Montecarlo tra due settimane, difficilmente la situazione cambierà in meglio. Si deve già iniziare a pensare al 2020?
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Foto: Lapresse