Formula 1

F1, GP Spagna 2019: i precedenti della Ferrari al Montmeló. I sigilli di Schumacher, Alonso l’ultimo a trionfare

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Una nuova settimana ha inizio e il conto alla rovescia che porterà il Circus della F1 al quinto weekend del Mondiale 2019 sta per terminare. La Ferrari ha necessità di voltare pagina e deve invertire il trend. Si è reduci dalle quattro doppiette consecutive della Mercedes, cosa che non si era mai vista nella massima espressione dell’automobilismo mondiale. La Rossa non ha scelta e il prossimo round, in Spagna, ha quasi i crismi dell’ultima spiaggia. Si torna, se vogliamo, nel luogo delle grandi illusioni invernali (test pre-stagionali), laddove sembrava che il Cavallino Rampante avesse un vantaggio considerevole sulla concorrenza mentre la Mercedes doveva inseguire. Quando poi sono arrivate le corse vere il team di Brackley ha mostrato gli artigli e per la scuderia di Maranello sono rimaste le briciole.

Il distacco di 74 lunghezze nella classifica dei costruttori e di 35 del tedesco Sebastian Vettel dal finlandese Valtteri Bottas nella graduatoria dei piloti non è di poco conto. Per questo i 4.655 km del Montmeló hanno un significato particolare per la Ferrari. Un circuito che storicamente ha riservato soddisfazioni al Cavallino. La scuderia di Maranello vanta più successi di tutti sul tracciato catalano.

Pos. Costruttore Vittorie
1  Ferrari 12
2  McLaren 8
3  Williams 7
4  Lotus 6
5  Mercedes 4
6  Red Bull 3
7  Alfa Romeo 1
=  Matra 1
=  March 1
=  Tyrrell 1
=  Ligier 1
=  Benetton 1
=  Renault 1
=  Brawn GP 1

Tra i trionfi degni di menzione, guardando ai tempi recenti, vale la pena ricordare le gare del 1996, 2001 e del 2013.

MICHAEL SCHUMACHER MAGO DELLA PIOGGIA

Era il 1996 e la pioggia torrenziale abbattutasi sul circuito spagnolo fece pensare ad una partenza rinviata e dietro la Safety Car. Niente di tutto questo: via regolare su un tracciato affine ad una piscina. A monopolizzare la prima fila c’erano le due Williams di Damon Hill e Jacques Villeneuve, velocissime in condizioni d’asciutto; in terza piazza Michael Schumacher, al suo primo anno in Ferrari e da campione del mondo. L’acqua non ispirava bei ricordi al tedesco, guardando a qualche settimana prima quando l’iridato 1994-1995, poleman a Montecarlo (prima pole con la Rossa), uscì di scena al primo giro. Anche stavolta la prima tornata non era esaltante: da terzo a sesto in poche curve. Ma stavolta Michael reagiva da campione, inanellando giri veloci su giri veloci. Un passo di 3/4 secondi più rapido di tutti gli altri che in poco tempo lo portava in prima posizione mentre Hill andava in testa coda e Villeneuve era costretto a vedere quel fulmine rosso allontanarsi sempre di più. Schumacher arriverà al traguardo con 45″ di vantaggio sulla Benetton di Jean Alesi e 48″ sul canadese del team di Grove. Fu il primo successo da ferrarista per il Kaiser il quale, da quel nubifragio iberico, iniziò così il suo sodalizio vincente con la squadra italiana.

 

LO SCHUMACHER FORTUNATO

C’è sempre il pilota di Kerpen nel nostro viaggio al passato. Stavolta prendiamo in considerazione il 2001, uno dei campionati dominati dalla Ferrari, con 9 vittorie di Schumi, valso il secondo titolo mondiale in Ferrari ed il quarto della sua carriera. Il teutonico arrivava a Barcellona dopo aver vinto in Australia e Malesia sfruttando una macchina, la F2001, performante in ogni condizione. Una velocità che si evidenziò nel corso delle qualifiche con la pole position. Il rivale era Mika Hakkinen sulla McLaren, due volte iridato (1998-1999), in quegli anni l’avversario più qualificato di Michael. Il GP vedeva i duellanti andare via su un passo inarrivabile per chiunque altro. La vettura, stavolta, sembrava tradire Schumacher: vibrazioni sulla Rossa e rallentamento obbligato. Mika, con diversi secondi vantaggio, pregustava già il successo ma la beffa delle beffe: guasto alla frizione nell’ultima tornata ed a poche curve del traguardo lo stop. Un ritiro amarissimo per lo scandinavo che potrà riassumere così tutta la sua stagione di segno negativo.

 

FERNANDO ALONSO, IL PILOTA DELL’ULTIMO SIGILLO

Veniamo, infine, all’ultimo successo del Cavallino Rampante in Catalogna, quello del 2013. Il quinto posto di Fernando Alonso del sabato poteva essere interpretato come un risultato negativo. Tuttavia, la classe del pilota di Oviedo era tale che uno start eccellente ed un sorpasso da urlo alla curva 3, all’esterno su Lewis Hamilton (Mercedes) e Kimi Raikkonen (Lotus), lo proiettavano in terza posizione dietro all’altra Freccia d’Argento di Nico Rosberg ed alla Red Bull di Sebastian Vettel. La gestione della corsa fu magistrale, il passo gara eccellente e la strategia lungimirante. Tutti gli ingredienti si fusero per portare Fernando sul podio più alto mentre gli altri, tra problemi di affidabilità ed eccessivo degrado degli pneumatici, annaspavano. Una festa “Rossa” completata dal podio di Felipe Massa (3°) in una domenica catalana da incorniciare per Maranello.

Nell’era dei motori ibridi, dunque, la Ferrari non ha mai potuto fregiarsi del successo. Le quattro vittorie della Mercedes ed il trionfo a sorpresa di Max Verstappen (Red Bull), nel giorno dell’harakiri delle Frecce d’Argento (2016)danno ancor più motivazioni al Cavallino per centrare il bersaglio grosso. Sono attese novità tecniche da parte di tutti ed a Maranello sono desiderosi di aggiornare la statistica delle vittorie.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: David Acosta Allely / Shutterstock.com 

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