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F1, GP Spagna 2019: la Ferrari deve vincere, Sebastian Vettel vuole sfatare il tabù al Montmeló con la Rossa

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Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta“. Una frase che riecheggia in un campo da calcio, noto agli appassionati e ai tifosi di una compagine con strisce bianche e nere. In questo caso, però, parliamo di macchine, parliamo di Formula Uno. Nel prossimo weekend, al Montmeló (Spagna), la Ferrari non ha scelta, deve imporsi. Sul circuito catalano, conosciuto a menadito dai team perché sede dei test pre-stagionali, la Rossa è già con le spalle al muro. Le quattro doppiette dei primi quattro round iridati della Mercedes hanno messo in una condizione complicata la scuderia di Maranello che non si aspettava un inizio così difficile. Le prove in Catalogna erano state ingannatrici e Toto Wolff era stato il mago del bluff.

Mattia Binotto e i suoi uomini hanno scelto quindi “l’all-in. In questo round la SF90 si presenterà aggiornata dal punto di vista aerodinamico e con la nuova power unit. L’esigenza di recuperare 74 punti nella classifica dei costruttori e 35 in quella dei piloti con il tedesco Sebastian Vettel obbliga il Cavallino Rampante a mettere in pista tutti gli sforzi possibili ed immaginabili. Non sarà cosa facile. Nell’era dei motori ibridi il team di Brackley ha vinto in quattro occasioni sulle cinque considerate in Spagna. L’unica eccezione fu nel 2016 quando l’incidente dopo poche curve tra il britannico Lewis Hamilton e il teutonico Nico Rosberg permise all’olandese Max Verstappen di conquistare la prima vittoria in carriera alla prima uscita con i colori della Red Bull. Un feudo argentato, dunque, dove l’efficienza aerodinamica e la gestione delle gomme saranno importanti. Aspetti che, fino ad ora, hanno sorriso alla W10, estremamente performante soprattutto in gara.

La Ferrari invece ha avuto un andamento altalenante, dettato dalla difficoltà di trovare la finestra di utilizzo delle mescole, specie quelle anteriori. Una criticità causata da una monoposto che denuncia assenza di carico aerodinamico, risultando meno prestazionale nella percorrenza delle curve di media/bassa velocità. Non a caso la Rossa spera di minimizzare queste problematiche con gli update citati e riguardanti le nuove ali (anteriore e posteriore) che si spera siano funzionali ad una crescita del pacchetto.

Se lo augurano Vettel e il monegasco Charles Leclerc. Il teutonico, soprattutto, è chiamato ad una prova convincente. Dal GP del Belgio 2018 non vince una gara e la sensazione è che la sua miglior versione sia rimasta a Spa. Il Cavallino ha bisogno del suo leader designato, per mettere a tacere critiche, dicerie e smontare le argomentazioni del partito “Pro Leclerc“. La pole-position e il sorpasso di Sakhir hanno fatto schizzare verso l’alto le quotazioni del pilota del Principato, senza far ricorso agli influencer. La velocità pura dimostrata da Charles ha conquistato buona parte del pubblico, al punto che l’errore grave di Baku (Azerbaijan) in qualifica è stato considerato come un “peccato veniale”. Lui, infatti, non è il quattro volte iridato che deve vincere ma quello che un giorno si farà. Questione di punti di vista, questione di aspettative.

Tante le risposte, quindi, che in Catalogna dovranno arrivare, “Paese dei balocchi” delle prospettive ferrariste di febbraio/marzo e ora luogo del non ritorno. Al cronometro spetterà esprimere il giudizio definitivo.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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