Formula 1

F1, GP Spagna 2019: la pista di Montmelò ai raggi X. Aerodinamica fondamentale, Mercedes favorita? Precedenti favorevoli a Stoccarda

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Il conto alla rovescia che poterà il Circus del Mondiale di F1 2019 al quinto round iridato sta per terminare. Sul circuito del Montmelò (Spagna) ci si aspetta una reazione della Ferrari. La Rossa deve leccarsi le ferite dopo le quattro doppiette dei primi quattro appuntamenti della Mercedes. Le Frecce d’Argento hanno siglato un primato significativo e quindi spetterà al Cavallino Rampante invertire il trend. Non sarà cosa facile perché la pista spagnola, con l’eccezione del 2016, ha visto quattro successi firmati dalla scuderia di Brackley nell’era dei propulsori ibridi.

La pista catalana è stata un po’ il luogo della grande illusione ferrarista. La monoposto di Maranello, nel corso dei test pre-stagionali tenutisi su questo circuito, aveva impressionato tutti per velocità e consistenza. Quando però contava di più, la W10 ha mostrato gli artigli. Un tracciato che sarà un bel banco di prova per valutare la bontà del pacchetto, parlando di un lay-out completo che sollecita non in maniera eccessiva motore e cambio ma richiede molto in termini di aerodinamica per i lunghi curvoni presenti e per un asfalto molto abrasivo. Non a caso Pirelli ha nominato le tre mescole più dure della propria gamma: C1, C2 e C3, rispettivamente White hard, Yellow medium e Red soft. Questa scelta è per consentire ai piloti di spingere al massimo, con temperature probabilmente elevate, senza dover essere troppo conservativi in gara.

Analizzando i tre settori del circuito, hanno peculiarità completamente diverse. Sono ben 700 i metri dalla linea di partenza al punto di staccata, prima di entrare in una chicane di media velocità, che potrebbe agevolare alcuni sorpassi. Successivamente si affronterà la curva-3, leggermente in salita, piuttosto lunga e con raggio variabile dove bisognerà curare molto il sovrasterzo che si può avere in uscita e causare instabilità nella monoposto. Un breve rettilineo porta alla curva-4, la Repsol dove le macchine arrivano a circa 290 km/h e si entra in terza marcia, a 130 km/h. Si prosegue poi in discesa verso la lenta curva-5 (Seat), a sinistra, e la successiva, che invece si percorre in piena accelerazione, per poi ritrovarsi in uno dei punti più importanti del Montmelò: il rapido sinistra-destra, aperto dalla curva in salita della Wurth e la Campsa. Quest’ultima immette nel rettilineo dove si può usare anche il DRS. Si giunge alla Caixa e alla combinazione di curve, la 11 e la 12. L’ultimo settore presenta la curva-13, veloce a destra, e una lenta chicane sinistra-destra che porta alla New Holland che precede il rettilineo davanti ai box.

Dal punto di vista aerodinamico le macchine dovranno prendere in considerazione assetti da alto carico per essere veloci ed agili nelle curve da alta e media velocità. Godranno poi di un notevole vantaggio le vetture, come già accennato precedentemente, con ottima efficienza perché potranno utilizzare ali meno cariche per avere poi tanta prestazione nel lungo rettilineo finale. Stando a quanto si è visto fino ad ora, le Mercedes potrebbe essere favorite, essendo state le migliori in curva, potendosi quindi permettere una messa a punto ideale anche nella gestione degli pneumatici, molto sollecitati in Spagna. E’ anche per questo che gli aggiornamenti annunciati dalla Ferrari saranno funzionali a stabilizzare la monoposto, assai performante nei tratti più rapidi ma non altrettanto alle basse velocità.

 

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