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F1, Risultato GP Monaco 2019: Lewis Hamilton vince con le unghie, Vettel 2° davanti a Bottas, out Leclerc

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Nel nome di Niki Lauda! Un eroico Lewis Hamilton vince il Gran Premio di Monaco 2019 di Formula Uno dopo una prestazione davvero solidissima. L’inglese centra la vittoria numero 77 della carriera e la terza tra le viuzze del Principato, con una prova nella quale ha stretto i denti fino all’ultimo metro con gomme completamente rovinate. L’inglese ha vissuto una gara complicata con Max Verstappen (Red Bull) sempre negli scarichi, ma con la consapevolezza che l’olandese avesse sulla testa una penalità di 5 secondi per una unsafe release nel corso del pit-stop. Il classe 1997 ci ha provato nel finale, rischiando l’incidente, ma non è servito.

Lewis Hamilton, quindi, fa il bis dopo la vittoria in Spagna e precede per 2.4 secondi Sebastian Vettel (Ferrari), mai seriamente invischiato nella lotta per il successo e semplice spettatore, mentre completa il podio Valtteri Bottas a 3.5. Per la Mercedes, quindi, non si materializza la sesta doppietta consecutiva ma rimane comunque la sensazione che, senza i problemi ai box per il finlandese, sarebbe stato un risultato inevitabile. In casa Ferrari, invece, si sorride per la piazza d’onore di Vettel, mentre è costretto al ritiro dopo poche tornate Charles Leclerc che, dopo essere partito nella pancia del gruppo, ha realizzato diversi sorpassi strepitosi, prima di un contatto che lo ha costretto a dire stop.

Quarta posizione a 6.3, dunque, per il migliore in pista, Max Verstappen, che precede il suo compagno di scuderia Pierre Gasly che è quinto a 11.1. Sesta posizione per lo spagnolo Carlos Sainz (McLaren) a 52.0, settima per il russo Daniil Kvyat (Toro Rosso) a 52.8, mentre è ottavo il suo compagno di scuderia, il thailandese Alexander Albon, a 54.1. Completano la top ten il francese Romain Grosjean (Haas) a 55.4, mentre è decimo l’australiano Daniel Ricciardo (Renault) a 1:05. Si ferma in 19esima, ed ultima, posizione il nostro Antonio Giovinazzi (Alfa Romeo) con due giri di distacco e una penalità di 10 secondi.

LA GARA

Allo spegnimento dei semafori Hamilton non sbaglia lo scatto e difende comodamente la posizione a Sainte-Devote, con Bottas che tiene duro su Verstappen e Vettel, ma tutti si accodano senza problemi. Nella pancia del gruppo Leclerc mette in mostra uno show, superando nelle prime tornate Lando Norris al Lowes e Romain Grosjean alla Anthony Noghes. Due manovre clamorose che prova a imitare all’ottavo giro su Nico Hulkenberg, ma finisce quasi in testa-coda e fora anche la gomma posteriore destra. Il padrone di casa torna ai box con il fondo rovinato e rientra in gara già doppiato. Il suo calvario si chiude al 19esimo giro con una vettura inguidabile.

I detriti che rimangono in pista portano all’uscita della Safety Car al giro numero 11. I primi della classifica rientrano ai box con Verstappen (con le hard come Vettel) e Bottas che vanno a contatto nella pit-lane. L’olandese rischia l’unsafe release ma riesce a salire in seconda posizione. La Mercedes richiama ai box il finlandese per la rottura del cerchio dovuta ad un detrito sulla pista, e gli fa montare a sua volta le hard, rientrando in quarta piazza.

Si riparte al giro numero 15 sui 78 previsti, con Hamilton che tiene la posizione senza problemi su Verstappen, quindi Vettel terzo su Bottas e Gasly quinto (ma senza aver cambiato le gomme). L’inglese sa che è l’unico ad avere le soft, per cui procede senza forzare i ritmi, formando un lungo gruppo con distacchi decisamente ridotti. Nel frattempo viene comunicato a Verstappen che quanto successo ai box gli costerà 5 secondi di penalità.

Si arriva fino a metà gara con la situazione che non si smuove di un millimetro, ovvero con il campione del mondo a gestire le gomme (con la consapevolezza che nessuno può sorpassarlo) che mettono in mostra pesante graining e sperando nell’arrivo della pioggia con nuvole sempre più minacciose. Il meteo non mette il proprio zampino e tutto rimane cristallizzato con Hamilton che si lamenta in numerosi team radio dei suoi pneumatici ormai malridotti con addirittura qualche segno di blistering al posteriore.

Per il pilota nato a Stevenage il Gran Premio assume sempre più i contorni del calvario con una monoposto che fa fatica in ogni curva, ma rimane la speranza dell’impossibilità di essere sorpassato. Per il portacolori della Red Bull prosegue un inseguimento in stile Senna-Mansell nel 1992, e il tentativo disperato arriva solamente al giro 76 alla variante del Porto, ma Verstappen non ce la fa e colpisce la W10 con la sua ala anteriore. Per Hamilton sospiro di sollievo dato che la sua posteriore sinistra, incredibilmente, non si fora. La corsa si chiude qui, ed Hamilton riesce a portare a casa un successo davvero soffertissimo che gli consente il primo allungo in classifica su Bottas.

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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