Ciclismo
Giro d’Italia 2019, avvio convincente per Vincenzo Nibali. C’è una differenza nei confronti di Roglic…
L’inizio di Giro d’Italia 2019 di Vincenzo Nibali può considerarsi pienamente positivo. Nella cronometro di Bologna l’obiettivo dello Squalo era limitare i danni nei confronti di Primoz Roglic e Tom Dumoulin, magari limitando il gap sotto i 25 secondi: missione pienamente compiuta. Il 34enne messinese si è addirittura superato, agguantando una terza posizione forse insperata alla vigilia.
Brillante nei sei km iniziali completamente pianeggianti, il capitano della Bahrein Merida ha evidenziato una buona condizione sullo strappo del San Luca. Una cadenza di pedalata incisiva, regolare, dinamica. Il due volte vincitore della Corsa Rosa è in forma, forse ancora intorno all’85% del proprio potenziale. Crescerà giorno dopo giorno, per poi dare il meglio di sé sulle grandi montagne della terza settimana.
Ed è proprio questa la grande differenza attuale tra Nibali e Roglic: lo sloveno sta viaggiando (da diverse settimane) al massimo delle capacità. Difficile, forse impossibile fare di più. Il grande quesito, che ci porteremo dietro almeno nelle prossime due settimane, è se la nuova Maglia Rosa riuscirà a mantenersi così devastante fino a Verona. Dallo sguardo sicuro, per certi versi glaciale, sembra molto sicuro dei propri mezzi. Ma dovrà fare attenzione alle mille insidie che nasconde ogni singolo giorno il Giro.
Oggi Nibali ha perso sostanzialmente 3 secondi al chilometro da Roglic. Ipotizzando un distacco simile anche nella prossima cronometro di San Marino, il fuoriclasse siculo potrebbe presentarsi alla vigilia delle Alpi con un gap anche superiore ai 2 minuti rispetto al capitano del team Jumbo-Visma. Ciò significa che lo Squalo non potrà disputare una corsa di attesa, ma dovrà provare a sfruttare qualsiasi occasione possa palesarsi sulla strada, anche in frazioni sulla carta senza particolari difficoltà altimetriche: non è escluso che l’esperienza e la furbizia dell’italiano possano sorprendere il più giovane rivale, reduce dal quarto posto al Tour de France 2019.
Di sicuro Vincenzo può sorridere: mai si sarebbe aspettato di guadagnare addirittura 5 secondi su Tom Dumoulin, oggettivamente il grande sconfitto di giornata. Al tempo stesso incutono non poco timore le prestazioni di Simon Yates, secondo a 19″ dalla vetta, e Miguel Angel Lopez, giunto alla pari proprio con Dumoulin: due scalatori che si sono difesi egregiamente e che si prospettano come degli ossi durissimi sulle vette alpine.
federico.militello@oasport.it
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Foto: Pier Colombo