Ciclismo
Giro d’Italia 2019: cronometro Riccione-San Marino, la tappa chiave. Vincenzo Nibali deve difendersi da Roglic
Domani finalmente si farà sul serio. Il Giro d’Italia 2019 entrerà nel vivo dopo una prima settimana, ci permettiamo di dire, abbastanza monotono. Certo, i corridori hanno speso molte energie per svariati motivi: andatura folle in alcune frazioni, freddo e meteo spesso inclemente. Eppure la classifica attuale, almeno per quanto riguarda i big della classifica, è stata determinata solo dalla cronometro iniziale di Bologna e dalle cadute. Di montagne neanche l’ombra e dovremo attendere fino a giovedì 23 maggio per il primo GPM di prima categoria nella Cuneo-Pinerolo. I tapponi veri e propri cominceranno poi il giorno dopo con la Pinerolo-Ceresole Reale.
Toccherà dunque ad una lunga cronometro sconvolgere la classifica e, soprattutto, determinare il quadro tattico in vista delle Alpi. La Riccione-San Marino (unico “sconfinamento” all’estero di questa edizione della Corsa Rosa) sarà un appuntamento cruciale, forse decisivo per tutti i pretendenti al successo finale. 34,8 km su un percorso piatto (anche se in leggerissima e quasi impercettibile salita) per i primi 22 km. A Faetano inizierà poi la salita conclusiva di 12 km al 4,5% di pendenza media. Il tratto più duro è il primo: nei 5300 metri iniziali la pendenza media si assesta fra il 6,4 ed il 6,9%, con una punta dell’11%. La strada spiana poi per quasi 5 km, per poi tornare al 6% negli ultimi 2000 metri. Insomma, nulla di trascendentale, ma abbastanza per scavare solchi importanti tra gli uomini di classifica.
Partendo dal presupposto che Valerio Conti, che a cronometro non è fermo, possiede ottime chance di mantenere la leadership della corsa, in questa analisi vogliamo soffermarci sui reali pretendenti al Trofeo Senza Fine.
L’uomo da battere sarà senza ombra di dubbio lo sloveno Primoz Roglic. Il capitano della Jumbo-Visma potrebbe addirittura esaltarsi su un percorso del genere: il suo obiettivo è rifilare distacchi importanti agli scalatori, possibilmente dal minuto e mezzo in su…Non sarà semplice, proprio perché la salita finale potrebbe venire incontro ai non specialisti delle prove contro il tempo. Resta un dilemma da sciogliere: l’ex-saltatore sugli sci sarà ancora nella forma straripante della frazione inaugurale di Bologna? In caso di risposta affermativa, allora potrebbe mettere una vera e propria ipoteca sul Giro.
Chi attende con trepidazione l’appuntamento di San Marino è Vincenzo Nibali. Lo Squalo sinora ha corso da protagonista: terzo a Bologna, sempre attento nelle prime posizioni e ben supportato dalla squadra. Peccato per i 16″ persi a causa della caduta provocata da Salvatore Puccio, ma episodi del genere vanno messi in conto in un Grande Giro (e lì il siciliano era stato bravissimo a rimanere in piedi). Attualmente il capitano della Bahrein-Merida accusa 39″ di ritardo da Roglic. Il sogno, domani sera, sarebbe quello di ritrovarsi a non oltre 2 minuti dallo sloveno, dunque perdere circa 1’20”, il che significa poco più di 2 secondi al chilometro. Nibali, storicamente, è un passista-scalatore che si difende più che egregiamente nelle cronometro, pur non essendo uno specialista. La salita finale potrebbe venirgli incontro: lì il siciliano dovrà contenere i danni.
Attenzione, l’obiettivo di Nibali sarà duplice: se da un lato dovrà difendersi nei confronti di Roglic, dall’altro dovrà provare a guadagnare qualche secondo su Simon Yates e Miguel Angel Lopez. Sulla carta il messinese appare più adatto ad una prova di questo genere rispetto al britannico ed al colombiano, anche se entrambi hanno compiuto dei passi avanti importanti in questa specialità, come si è visto anche a Bologna. I corridori in questione, pur rimanendo sempre nascosti, hanno lasciato intuire una condizione di forma ottimale: di sicuro, da domani, non si potrà più bluffare.
federico.militello@oasport.it
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Foto: Lapresse