Ciclismo
Giro d’Italia 2019, dove Vincenzo Nibali potrà attaccare Carapaz. Le occasioni prima della cronometro di Verona. Occhio alle Dolomiti
Vincenzo Nibali ha regalato grandi emozioni durante la sedicesima tappa del Giro d’Italia 2019, lo Squalo ha attaccato sulle prime rampe del Mortirolo mettendo in ginocchio tutti i suoi avversari diretti: uno scatto fulmineo del siciliano ha creato scompiglio nel gruppo dei migliori e ha infiammato una frazione durissima che, nonostante la cancellazione del Passo Gavia, si è rivelata estremamente spettacolare. Il capitano della Bahrain-Merida ha poi subito il rientro della maglia rosa Richard Carapaz aiutato da un sontuoso Mikel Landa e di Miguel Angel Lopez ma ha inflitto un distacco importante a Primoz Roglic, scavalcato in classifica generale.
Ora Vincenzo Nibali si trova in seconda posizione a 1’47” dall’attuale leader e con 22” di margine proprio sullo sloveno, mancano ancora cinque tappe al termine della Corsa Rosa e lo Squalo cercherà di ribaltare la situazione per alzare al cielo il Trofeo Senza Fine. Il 34enne, già vincitore di due Giri d’Italia nella sua gloriosa carriera, andrà a caccia del terzo sigillo ma dove potrà attaccare Carapaz e dove potrà recuperare terreno? L’alfiere della Movistar sembra essere molto solido ed è supportato da una squadra fortissima, bisognerà inventarsi una magia per metterlo in difficoltà e sfilargli la maglia rosa.
La frazione di domani è particolarmente mossa, la Commezzadura-Anterselva va presa con le pinze: quasi sicuramente andrà via una fuga ma i big possono inventarsi qualcosa sulla salita finale che conduce allo stadio del biathlon, sono infatti previsti 5 km all’8,2% di pendenza media con punte che toccano il 12%, già domani Nibali dovrà cercare di scalfire la Movistar prima di un ultimo chilometro praticamente pianeggiante, sarebbe importante portare via qualche secondo e iniziare a minare le certezze dell’avversario diretto. La stessa situazione potrebbe replicarsi nella giornata di venerdì (la tappa giovedì è riservata ai pochi velocisti rimasti in corsa), la Treviso-San Martino di Castrozza potrebbe stuzzicare lo Squalo: l’ultima salita è lunga 13,6 km con una pendenza media del 5,6%, è sicuramente pedalabile e a ruota si sta bene ma le fatiche del Giro d’Italia inizieranno a farsi sentire e dunque ogni occasione può essere buona.
Ad Anterselva e a San Martino non si possono fare differenze abissali, per recuperare 1’47” bisogna necessariamente inventarsi una magia nel tappone di sabato 1° giugno: 194 km da Feltre a Monte Avena, sono previste addirittura cinque salite (tre di prima categoria e due di seconda), in Veneto si può ribaltare tutto. Il Passo Manghen (Cima Coppi, 19 km al 7,6% di pendenza media ma con gli ultimi 6 km sempre al 10%) è estremamente duro ma è lontano 116 km dal traguardo. Poi è previsto anche il Passo Rolle, prima delle due impegnative ascese finali: il Croce d’Aune (11 km al 5,5% di pendenza media ma ultimi 4 km all’8,3%) a cui seguirà una discesa di 4 km prima del Monte Avena cioè 7 km al 7,3% di pendenza media dove si può davvero fare la differenza e ribaltare qualsiasi situazione.
Ormai sembra tutto apparecchiato per un duello tra Vincenzo Nibali e Richard Carapaz per la conquista del Giro d’Italia 2019, visto che Primoz Roglic ha pagato dazio oggi e potrebbe soffrire ulteriormente nei prossimi giorni. Lo Squalo dovrebbe arrivare a Verona con massimo 20-30 secondi di distacco dall’ecuadoregno per cercare il sorpasso finale nei 17 km a cronometro previsti domenica 2 giugno: quel ritardo si potrebbe colmare visto che il siciliano è più forte nelle prove contro il tempo, ci sono tutte le carte in regola per sognare ancora in grande.
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Foto: Lapresse