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Foto: Pier Colombo
La caduta nella parte finale della quarta tappa del Giro d’Italia 2019 non ha soltanto scritto la parola fine sulle ambizioni di vittoria dell’olandese Tom Dumoulin (Sunweb). Tra coloro che si sono ritrovati sull’asfalto c’è stato anche il lucano Domenico Pozzovivo, prezioso gregario di Vincenzo Nibali con il compito di scortare il proprio capitano soprattutto nelle frazioni più impegnative della terza settimana. Il corridore della Bahrain Merida si presentava al via dopo aver recuperato da un’altra caduta, occorsa il 24 aprile alla Freccia Vallone, e si è immediatamente sottoposto ad esami di accertamento per verificare in particolare le condizioni del polso, piuttosto dolorante.
Sulle pagine della Gazzetta dello Sport il medico della squadra Emilio Magni ha spiegato la situazione: “Abbiamo fatto una radiografia alla clinica mobile del Giro che ha escluso fratture al polso destro. Poi c’è stata una ecografia che ha confermato la presenza di un ematoma di discrete dimensioni, da qui il dolore di Domenico. Salvo sorprese, stringerà i denti e prenderà il via, sperando che la situazione in corsa evolva in maniera positiva“. Pozzovivo si era espresso subito dopo la tappa raccontando l’accaduto: “Avevo evitato la prima caduta, nella seconda un’altra bici mi ha tranciato il telaio e sono andato giù con la mano. Impossibile evitarla. Le strade? Erano al limite, tutto un saltare tra una buca e l’altra, e poi erano come il sapone. A ripartire ci tengo“.
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roberto.pozzi@oasport.it
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