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Ciclismo

Giro d’Italia 2019: favoriti e possibili sorprese. Tutti gli uomini di classifica da seguire

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Mancano veramente pochissime ore alla partenza del Giro d’Italia 2019, e oramai sta iniziando a definirsi la startlist completa di tutti i corridori che parteciperanno alla 102^ edizione della Corsa Rosa che prenderà il via sabato 11 da Bologna. La lotta per la maglia rosa sembra essere ristretta attorno a quattro uomini: Nibali, Dumoulin, Roglic e Yates. Ma ci sono altrettanti campioni che potrebbero sorprenderci da un momento all’altro risultando come i possibili outsider di questo Giro. Quindi analizziamo nome dopo nome i grandi favoriti e le possibili sorprese per la classifica generale.

Non si può fare altro che partire dal beniamino di casa, ossia Vincenzo Nibali. Lo Squalo dello Stretto è alla ricerca della tripla maglia rosa da lui conquistata nel 2013 e nel 2016. La Corsa Rosa figura come l’obiettivo principale del suo 2019. Si è ben comportato al Tour of the Alps e alla Liegi-Bastogne-Liegi dopo un inizio di stagione un po’ in sordina. Ha affinato al meglio la preparazione e la concentrazione in vista del Giro e avrà dalla sua tanta salita per poter fare la differenza nei tapponi alpini, ma attenzione alle cronometro, dove dovrà per forza di cose presentarsi con estrema lucidità per potersi difendere. Il capitano della Bahrain-Merida avrà al suo fianco come principali gregari il fedelissimo e storico compagno di squadra Valerio Agnoli, l’amico di una vita Damiano Caruso e Domenico Pozzovivo; quest’ultimo è reduce da una brutta caduta alla Freccia Vallone: l’ultima parola spetterà alla strada.

Parlando ancora di cronometro, Nibali dovrà difendersi innanzitutto da due “cagnacci” come Tom Dumoulin (Team Sunweb) e Primoz Roglic (Jumbo-Visma). L’olandese ha vinto la Corsa Rosa nel 2017 ed è alla caccia della doppietta dopo l’amaro secondo posto dello scorso anno. Ha concentrato questa prima parte di stagione tutta sulla preparazione in vista del Giro. Sarà alquanto avvantaggiato sin dalla crono di Bologna per poi continuare a difendersi strada facendo. Oramai sa come va affrontata una grande corsa a tappe. Roglic invece è stato uno dei grandi protagonisti di questi primi mesi di corse dove ha partecipato solamente a tre brevi gare a tappe, ma conquistandole una dietro l’altra; dall’UAE Tour, alla Tirreno-Adriatico al recentissimo Romandia. Lo sloveno torna al Giro dopo tre anni di assenza; l’ultima volta fece sua la famosissima cronometro del Chianti ma chiuse la generale al 58° posto. Insomma, staremo a vedere se la sua splendida condizione attuale reggerà o meno per tutte e tre le settimane.

Passiamo poi a Simon Yates. Il capitano della Mitchelton-Scott è pronto a riscattarsi dopo la grande beffa del Giro 2018 che l’ha visto padrone dalla sesta alla diciottesima tappa per poi crollare sul più bello. Si è consolato subito dopo trionfando alla Vuelta España da cui ha imparato tante cose e ha acquisito molte più sicurezze nell’affrontare una grande corsa a tappe.

Le possibili sorprese potrebbero essere il terzo e il quarto classificato del Giro 2018, ossia Miguel Angel Lopez (Team Astana) e Richard Carapaz (Movistar Team). Il colombiano della formazione kazaka ha chiuso al terzo posto anche l’ultima Vuelta. Ha dalla sua una squadra molto carica, da tempo focalizzata sul Giro, e che potrebbe risultare quantomai fondamentale per il venticinquenne; ma dall’altra parte c’è l’insidia della cronometro. Carapaz, invece, dovrà fare i conti col vero capitano della Movistar, ovvero Mikel Landa, un altro grande favorito di questa Corsa Rosa, classificatosi terzo al Giro 2015 e che è reduce da un buon inizio di stagione. In questo caso bisognerà attenderli in salita per vedere chi dei due riuscirà veramente a fare la differenza.

Altri nomi potrebbero essere Rafal Majka (Bora-Hansgrohe), Ilnur Zakarin (Katusha – Alpecin) e Bob Jungels (Deceuninck – Quick Step). I primi due sono dei corridori esperti di Grandi Giri e da cui tutti sono ancora in attesa del definitivo salto di qualità. Jungels è un uomo completo, capace di difendersi sia nelle classiche che nelle corse a tappe. La Deceuninck vuole una sua esplosione definitiva.

Chiudono due italiani, ossia Fausto Masnada (Androni Giocattoli-Sidermec); reduce da un Tour of the Alps da assoluto protagonista, sembra essere il giovane più brillante per il futuro dell’Italia. Poi c’è Davide Formolo (Bora-Hansgrohe), che ha affinato al meglio la preparazione in vista del Giro con alcuni ritiri in altura. Ha conquistato una tappa al Giro di Catalunya e il secondo posto alla Liegi che gli hanno dato la spinta giusta per presentarsi bello carico a Bologna cercando di centrare nuovamente la top ten.

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Foto: Valerio Origo

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