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Ciclismo
Giro d’Italia 2019: i possibili scenari tattici. Le cronometro iniziali obbligheranno gli scalatori ad attaccare ad ogni occasione
Manca sempre meno alla partenza del Giro d’Italia 2019. Le varie formazioni hanno ormai ufficializzato la composizione delle varie squadre e la battaglia per il successo finale sta per infiammarsi sulle strade italiane. Se il percorso della 102a edizione della Corsa Rosa è ormai noto nelle sue caratteristiche essenziali, un aspetto che merita attenzione riguarda gli scenari tattici che potrebbero delinearsi nell’arco delle tre settimane. La presenze di autentici fuoriclasse del panorama internazionale garantirà uno spettacolo appassionante ed incerto e non si può dimenticare la straordinaria impresa con cui Chris Froome ha trionfato lo scorso anno, dimostrando come il talento possa andare oltre qualsiasi strategia e come l’immaginazione del fuoriclasse sia in grado di stravolgere ogni aspettativa.
Il tracciato del Giro d’Italia 2019 offre comunque diversi spunti interessanti. L’organizzazione ha scelto di rimescolare le carte collocando nella prima parte della corsa ben due cronometro individuali, nelle quali specialisti come Tom Dumoulin (Sunweb) e Primoz Roglic (Jumbo-Visma) potranno sicuramente avvantaggiarsi rispetto ai vari Vincenzo Nibali (Bahrain Merida), Mikel Landa (Movistar) e Rafal Majka (BORA-hansgrohe), corridori a proprio agio quando la strada comincia a salire. In particolare la cronometro con arrivo a San Marino, che chiuderà la prima settimana (domenica 19 maggio), rappresenterà il primo vero punto di svolta della corsa e potrebbe vedere la classifica cominciare a delinearsi con maggiore chiarezza.
Lo scenario con cui verosimilmente si aprirà la seconda settimana vedrà diversi corridori costretti a recuperare terreno. La prima occasione sarà il secondo fine settimana, da venerdì 24 a domenica 26, con due arrivi in salita consecutivi al termine di frazioni ricche di insidie (Ceresole Reale e Courmayeur) prima della tappa di Como sulle strade del Giro di Lombardia. Muoversi troppo presto non sarà certamente prudente e l’attendismo potrebbe caratterizzare questa fase della corsa, anche se le squadre degli scalatori proveranno a mettere in difficoltà gli specialisti delle prove contro il tempo, magari costringendo a lavorare le varie formazioni per sfiancare gregari e compagni. La mancanza di una corazzata in grado di tenere sotto controllo la situazione dal primo all’ultimo metro di ogni tappa favorirà sicuramente lo spettacolo o potrebbe riservare sorprese.
Lo scenario ideale per ribaltare la classifica sarà comunque la terza settimana, dove lo spazio per attacchi da lontano e coraggiose imprese non mancherà e dove si scriverà la storia del Giro d’Italia 2019. La durissima tappa Lovere-Ponte di Legno (martedì 28 maggio), con Gavia e Mortirolo, potrebbe ridisegnare completamente la graduatoria e una giornata difficile in questa occasione significherà l’addio definitivo alle speranze di successo. Le frazioni con arrivo ad Anterselva (mercoledì 29 maggio) e San Martino di Castrozza (venerdì 31 maggio), su pendenze meno impegnative, rappresenteranno invece un’ottima occasione per gli scalatori regolari che difficilmente perderanno terreno. L’ultima opportunità per tentare qualcosa sarà quindi la penultima tappa, da Feltre a Croce d’Aune, dove coloro che inseguono in classifica tenteranno il tutto per tutto. Il colpo di coda dell’organizzazione, ovvero la cronometro finale di Verona, potrebbe però mantenere in discussione l’esito finale fino all’ultimo e riservare qualche incredibile colpo di scena.
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roberto.pozzi@oasport.it
Foto: strenghtofframeITA / Shutterstock.com