Ciclismo

Giro d’Italia 2019: il borsino dei favoriti dopo la prima settimana. Al top Roglic e Nibali, malissimo Landa, perdono Yates e Lopez

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Una prima settimana (o meglio dire, una prima parte di Giro d’Italia, visto che sono passate nove tappe) che si è dimostrata molto intensa per la Corsa Rosa: nonostante l’assenza di arrivi in salita  il percorso e, soprattutto, le condizioni meteorologiche hanno sconvolto più e più volte gli arrivi di ogni giornata. Andiamo a scoprire, arrivati al primo giorno di riposo, chi sale e chi scende tra i favoriti.

Chi sale 

Primoz Roglic: meglio di così difficilmente poteva andare. Due cronometro e due vittorie per il padrone delle prove contro il tempo che tra Bologna e San Marino ha davvero dettato legge. Lo sloveno della Jumbo Visma si è anche dimostrato fortunato nelle varie occasioni, come dimostra la giornata con arrivo a Frascati, dove ha guadagnato secondi ed ha visto uscire di scena uno dei più agguerriti rivali, Tom Dumoulin. Il vantaggio è già netto su tutti e la forma sembra essere quella dei giorni migliori: riuscirà a gestirsi fino a Verona?

Vincenzo Nibali: 1’44” da Primoz Roglic. Forse metterci la firma sarebbe stato troppo alla vigilia, ma dopo oltre 40 chilometri a cronometro il distacco è tutt’altro che irrecuperabile. Si sapeva che lo sloveno avrebbe fatto la differenza contro le lancette, il siciliano della Bahrain-Merida ha risposto però più che presente con due ottime prove. Apparso davvero molto tranquillo, nonostante il piccolo imprevisto di Frascati, lo Squalo vuole arrivare alle montagne pronto per potersela giocare alla pari.

Bauke Mollema: il nome che non ti aspetti quello dell’olandese. Fino a ieri, giorno della cronometro di San Marino, non si era praticamente mai visto (discreta comunque la prova di Bologna). Contro il tempo non è mai stato un fenomeno, ma spesso ha sfornato performance più che sufficienti. Domenica però si è esaltato, andando a smentire tutti i pronostici: terza piazza parziale, solo un minuto da Roglic. Virtualmente è terzo in classifica generale e se dovesse continuare così il podio finale non sarebbe solo un sogno.

Rafal Majka: dovrebbe essere lui il vero capitano della Bora-hansgrohe. Il distacco da Roglic per il polacco già è molto netto, ma è risaputo che a cronometro perda davvero tanto. In alcuni tratti ha messo in mostra però un’ottima gamba che sulle grandi montagne può essere fondamentale per recuperare posizioni.

Chi scende

Simon Yates: doveva essere l’antagonista numero uno per Roglic dopo la cronometro di Bologna, invece ieri è letteralmente crollato sul tratto finale. Nell’ascesa che portava a San Marino il portacolori della Mitchelton-SCOTT si è piantato, perdendo secondi su secondi, dopo che non era partito malissimo in quel di Riccione. Ora quasi 4′ di ritardo dallo sloveno: sarà costretto ad attaccare più e più volte e forse potrebbe non bastare.

Miguel Angel Lopez: discorso simile per il colombiano dell’Astana, che comunque si era difeso molto bene a Bologna. Ieri, anche a causa di una foratura, non è riuscito a limitare i danni. Il distacco è ancora maggiore: in salita può esaltarsi, ma sarà costretto ad attaccare praticamente tutti i giorni ed anche da lontano per mettere in difficoltà Roglic.

Mikel Landa: in una settimana senza particolari difficoltà lo spagnolo della Movistar è riuscito ad uscire letteralmente di classifica. Quasi impossibile recuperare, anche in chiave podio. Sarà molto probabilmente costretto a cambiare obiettivi strada facendo.

Ilnur Zakarin: il russo della Katusha-Alpecin si è sempre difeso bene nelle prove contro il tempo, ci si poteva aspettare di trovarlo nell’avanguardia della classifica dopo questa prima settimana. Non è stato così: lontanissimo dalla condizione migliore.

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Pier Colombo

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