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Giro d’Italia 2019, Jan Polanc può davvero sognare la Maglia Rosa? Vantaggio importante e ottimo scalatore. Ma sulle salite vere…

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Doveva essere solamente un antipasto, ma si è visto già tanto nella dodicesima tappa del Giro d’Italia 2019: quella che ha portato da Cuneo a Pinerolo, in memoria dell’impresa compiuta da Fausto Coppi ben settanta anni fa. Il trionfo di Cesare Benedetti, una fuga bidone lasciata andare dal plotone e la super tattica della UAE Emirates, che conserva la Maglia Rosa con un uomo diverso: non c’è più Valerio Conti al comando della classifica generale (il laziale è comunque terzo), ma lo sloveno Jan Polanc. 

Una ventina di uomini all’attacco, tra i quali il plurivincitore di tappa nella Corsa Rosa (riuscì ad imporsi sull’Abetone e sull’Etna, entrambi erano arrivi in salita). Il migliore di gran lunga in classifica generale, è andato a vestire dopo pochi chilometri la Maglia Rosa virtuale: il gruppo si è disinteressato dell’inseguimento, lasciando le redini della gara proprio alla UAE Emirates, che ovviamente ha fatto guadagnare più spazio possibile al proprio capitano. Un vantaggio che è arrivato a toccare i 16′, prima di scendere sul finale quando è scoppiata la bagarre tra i big. Nonostante ciò Polanc è giunto sesto all’arrivo, vestendo il simbolo del primato con un margine davvero molto ampio su tutti: ben 4′ su Roglic, quasi 6′ su Nibali, quasi 8′ su Yates. 

Ad un certo punto della frazione odierna sembrava ritornare al lontano 2010: tappa con arrivo a L’Aquila, oltre 30 uomini al comando e David Arroyo che va a vestire la Maglia Rosa con tantissimo vantaggio sugli inseguitori. Uno scalatore, non inarrivabile, che comunque con costanza è riuscito a difendersi andando a conquistare un clamoroso secondo posto alle spalle di Ivan Basso. Oggi anche Polanc è balzato in vetta in questa maniera, anche lui è uno scalatore e può difendersi alla grande sulle montagne vere che attendono i corridori in questo week-end e nella terza settimana: da non dimenticare che nel 2017 lo sloveno è giunto undicesimo nella classifica generale vinta da Tom Dumoulin.

L’obiettivo finale può essere però quello di un piazzamento, difficile, quasi impossibile, puntare alla vittoria. Nibali, Roglic, Yates e Lopez sembrano essere un paio di gradini superiori e, nonostante il vantaggio, avranno sicuramente intenzione di attaccare spesso e volentieri, guadagnando minuti su minuti. Già oggi Polanc è apparso molto stanco (nei giorni scorsi ha faticato lavorando per Conti) e sin da domani potrebbe iniziare a perdere molto del margine incamerato. La top-10 però è tutt’altro che utopia. 

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gianluca.bruno@oasport.it

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