Ciclismo
Giro d’Italia 2019, la tappa di oggi (Treviso-San Martino di Castrozza): salita secca nel finale. Può fare male
Siamo ormai giunti alla diciannovesima tappa del Giro d’Italia 2019, 151 km da Treviso a San Martino di Castrozza; una frazione decisiva per la conquista del podio, ma soprattutto della maglia rosa. Una lotta tra i quattro contendenti alla vittoria finale: Richard Carapaz, Vincenzo Nibali, Primoz Roglic e Mikel Landa.
Una frazione corta ma decisamente mossa già nella prima parte fino al GPM del Passo di San Boldo; una salita breve di terza categoria con i chilometri finali decisamente ripidi e caratterizzati da cinque tornanti in galleria; 6,3 km al 6,8% di media e punte del 9,4% nella sua seconda parte. Dopodiché si scenderà e si affronterà un tratto pianeggiante tra cui il traguardo volante di Lentiai, in provincia di Belluno. Si proseguirà così fino a Feltre, si affronterà lo sprint intermedio di Fonzaso, poi si scalerà il breve GPM di quarta categoria di Lamon, prima di risalire la Val Cismon attraverso una serie di gallerie fino a Fiera di Primiero dove inizierà la salita finale. Ed è qui che si scatenerà il vero e proprio inferno tra i big. Dopo il bivio tra il Passo Rolle e Passo Cereda si supererà l’abitato di Siror dove, attraverso due tornanti, inizierà la salita effettiva verso San Martino di Castrozza per un totale di 13,6 km. La pendenza è sempre molto costante attorno al 5,6%, ma con brevi tratti al 10% verso metà salita. L’ultimo chilometro si snoda all’interno dell’abitato della cittadina che ospiterà il traguardo di questa diciannovesima tappa, per poi spianare a 100 metri dall’arrivo.
Mikel Landa (Movistar) è sicuramente il big più scattante e in forma del momento, e potrebbe essere lui il primo a rompere gli indugi sulla salita finale, soprattutto per recuperare dei secondi preziosi e cercare di agguantare il terzo gradino del podio. Mentre il compagno di squadra Richard Carapaz, nonché attuale maglia rosa, che finora ha dimostrato di essere il vero padrone della Corsa Rosa, potrebbe anche accontentarsi e giocare sulla difensiva; oppure chi lo sa, potrebbe tentare di aumentare il suo vantaggio nella generale andando alla ricerca di un nuovo attacco solitario. Ovviamente le attenzioni degli italiani saranno rivolte su Vincenzo Nibali (Bahrain Merida); è il momento giusto per dare la caccia alla rosa. Adesso o mai più. Il tempo da recupero è ancora tanto, non è un’ascesa fatta a pennello per il siciliano, ma l’esperienza dello Squalo potrebbe risultare fondamentale. Primoz Roglic (Jumbo-Visma) ha ancora tanto da dimostrare per avvicinarsi prepotentemente al primo posto e iniziare a intimorire Carapaz in vista di Verona. La sua condizione attuale non è come quella della prima parte del Giro, ma non va sottovalutato; è un corridore imprevedibile. Miguel Angel Lopez (Astana) e Bauke Mollema (Trek-Segafredo) sono apparsi in crescita; e attenzione a Simon Yates (Mitchelton-Scott), teoricamente molto adatto al traguardo di San Martino di Castrozza, ma senza la condizione dello scorso anno.
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@lisa_guadagnini
Foto: Lapresse