Ciclismo
Giro d’Italia 2019, la tappa di oggi (Valdaora-Santa Maria di Sala): possibili scenari tattici. Chi avrà la forza di tenere la corsa bloccata?
Siamo alle battute finali del Giro d’Italia 2019, con l’ultima frazione in cui il gruppo dei big potrà tirare il fiato prima delle Dolomiti e la cronometro di Verona; una tappa con pochissime difficoltà altimetriche, una prima parte con diverse discese e la successiva totalmente in pianura. Questa è la Valdaora-Santa Maria di Sala, 222 km dedicati ai velocisti.
Dopo una leggerissima salita nei primissimi chilometri di corsa con scollinamento a Cimabanche, si scenderà verso Cortina d’Ampezzo fino a Longarone e Ponte nelle Alpi. Da qui si affronterà il GPM di quarta categoria di Pieve d’Alpago, poi un’altra breve salita sino all’ingresso nella provincia di Treviso. Da questo momento ci sarà un lunghissimo tratto completamente pianeggiante comprendente lo sprint intermedio di Conegliano; e transitati poi in provincia di Venezia ci sarà il secondo traguardo volante di Scorzé. Gli ultimi 10 km sono tutti piatti con alcune curve ad angolo retto su strade larghe e un rettilineo conclusivo di 2 km.
Questa diciottesima tappa si presta a due possibili scenari tattici, da una quasi scontata volata, al tentativo da parte delle squadre dei big di tenere la corsa bloccata per evitare la fuga da parte di qualche uomo temibile per la classifica generale. Quindi la Movistar di Richard Carapaz e Mikel Landa, la Bahrain-Merida di Vincenzo Nibali e la Jumbo-Visma di Primoz Roglic, dovranno stare attente ai primissimi avversari vicini alle parti alte del podio. Poi ovviamente, scongiurato il pericolo, dovranno entrare in scena le formazioni dei pochi velocisti rimasti ancora in gara, in primis la Bora-Hansgrohe del favoritissimo Pascal Ackermann e la Groupama-FDJ di Arnaud Démare, che ha dalla sua il prezioso supporto di Jacopo Guarnieri. Sia Ackermann che Démare si stanno giocando la conquista della maglia ciclamino della classifica a punti, che attualmente si trova sulle spalle del francese con soli 13 punti di vantaggio sul tedesco; una lotta che avverrà già ai traguardi volanti di Conegliano e Scorzé. L’Italia si affiderà ai sempre piazzati Davide Cimolai e Kristian Sbaragli della Israel Cycling Academy, Simone Consonni (UAE Team Emirates), Manuel Belletti (Androni Giocattoli-Sidermec), Paolo Simion (Bardiani-CSF); e infine Fabio Sabatini, che dopo l’abbandono di Elia Viviani potrebbe avere carta bianca da parte della sua Deceuninck-Quick Step.
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Foto: Valerio Origo