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Ciclismo

Giro d’Italia 2019, Paolo Slongo: “Soddisfatto di Nibali, siamo tra i primi: acquisita fiducia. Domani? Ci sono insidie…”

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Il Giro d’Italia 2019 è incominciato in maniera positiva per Vincenzo Nibali che ha concluso la cronometro d’apertura al terzo posto, attardato di 23” da Primoz Roglic e di 4” da Simon Yatez. Lo Squalo ha palesato un’ottima forma lungo gli otto chilometri percorsi nel cuore di Bologna, ha ben interpretato il tratto pianeggiante e ha poi spinto un buon rapporto sulle rampe che hanno condotto in cima al San Luca riuscendo così a incominciare la Corsa Rosa col piglio giusto: il capitano della Bahrain-Merida ha superato positivamente la prima insidia e ora può guardare con ottimismo al prossimo futuro, il suo sogno è naturalmente quello di alzare al cielo il Trofeo Senza Fine per la terza volta in carriera.

Il suo allenatore Paolo Slongo è contento della prestazione del siciliano come ha ribadito ai microfoni di tuttobiciweb: “Siamo soddisfatti: tranne Roglic, che è andato veramente forte, e Yates, Vincenzo è riuscito a guadagnare qualcosina su tutti gli avversari. La prestazione è stata sicuramente buona, sapevamo che Roglic avrebbe potuto vincere, anche se speravamo lo facesse con meno secondi di distacco. Abbiamo appena iniziato, l’importante era stare tra i primi e acquisire fiducia e ci siamo riusciti. Penso che la scelta di tenere la bicicletta da crono sia stata giusta, visto che in uno sforzo breve come questo rischi di spezzare il ritmo all’atleta. A cambiarla i più bravi impiegano dieci secondi, considerando il fatto che non si può spingere l’atleta per più di 100 metri, penso che abbiamo fatto bene”.

La tappa di domani con arrivo a Fucecchio sembra essere indirizzata a dei velocisti ma in realtà non è vietato pensare a dei possibili colpi di mano, considerando anche che dovrebbe piovere: “Domani è previsto brutto tempo, quindi potrebbe esserci qualche insidia, anche se penso che non cambierà la classifica generale. La cosa bella di non avere la Maglia Rosa è che non avremmo il dovere di controllare la corsa, visto che mettere subito alla frusta la squadra potrebbe essere uno svantaggio a lungo termine“.

 

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Foto: Lapresse

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