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Giro d’Italia 2019, Paolo Slongo: “Vincenzo Nibali avrebbe potuto riprendere Landa e Lopez, ma non ha voluto”

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Vincenzo Nibali ha ben figurato nella dodicesima tappa del Giro d’Italia 2019, la Cuneo-Pinerolo. Lo Squalo si è mosso in salita, punzecchiando lo sloveno Primoz Roglic, rimasto senza gregari sul Montoso, primo GPM di prima categoria di questa Corsa Rosa. Il 34enne ha dato la sensazione di non voler sfoderare un attacco vero e proprio, risparmiandosi in vista dei prossimi due tapponi di Ceresole Reale e Courmayeur.

Un’ipotesi confermata da Paolo Slongo, storico preparatore atletico del siciliano: “Vincenzo mi ha detto che stava bene, poteva colmare il gap su Landa e Lopez, però non ha voluto farlo”.

Il 47enne trevigiano, ai microfoni della RAI, si è detto poi tranquillo sul potenziale della Bahrein-Merida: “Avevamo Caruso in fuga, Pozzovivo si era sfilato al GPM, poi è rientrato. Roglic invece è rimasto un po’ isolato, è un punto che gioca a suo sfavore. Vedremo domani che sarà una tappa vera“.

Proprio la compagine di Nibali ha lavorato a fondo per arginare una fuga che aveva acquisito un vantaggio biblico, come ha spiegato lo stesso Slongo: “E’ stata una tappa strana, hanno preso 15 minuti di vantaggio. Abbiamo ritenuto di metterci davanti per contenere il distacco e non rimescolare troppo le carte in classifica, che abbiamo voluto tenere corta“.

Infine sulla prossima frazione: “Domani nessuno potrà nascondersi, il clima sarà più freddo, ci sarà un arrivo in salita e un dislivello importante“.

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Foto: Pier Colombo

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