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Giro d’Italia 2019, perché è stato squalificato Elia Viviani? Var protagonista, respinto il ricorso della Deceuninck

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Anche al Giro d’Italia 2019 la grande protagonista è la moviola. Il VAR ha deciso l’esito della terza tappa della Corsa Rosa, da Vinci ad Orbetello. Elia Viviani aveva vinto la frazione, prima di venire declassato a causa di un comportamento irregolare.

COSA E’ SUCCESSO AD ELIA VIVIANI? 

Il campione italiano in carica aveva preso egregiamente la ruota del tedesco Ackermann, vincitore della tappa di ieri. A 200 metri dal traguardo lo saltava a velocità doppia. La vittoria sembrava ormai in cassaforte, quando ecco spuntare Matteo Moschetti. A quel punto Viviani sterzava repentinamente verso sinistra: da regolamento, non è consentito cambiare in maniera così netta la propria posizione durante uno sprint. Peraltro Moschetti ha rischiato di cadere, vedendo di fatto compromessa la volata. Il declassamento da parte della giuria, dunque, ci può stare. Il successo, a tavolino, è stato così attribuito al colombiano Fernando Gaviria, secondo sul traguardo. Per Viviani, probabilmente, oggi naufragano anche i sogni di conquista della maglia ciclamino.

IL RICORSO DELLA DECEUNINCK-QUICK STEP

Nel dopo-tappa la Deceuninck-Quick step ha presentato ricorso contro la decisione della giuria, ma è stato prontamente rigettato. Un Elia Viviani inferocito ha cercato di spiegare ai commissari la propria manovra, senza tuttavia sortire effetti: nel frattempo si era già svolta la premiazione di Fernando Gaviria.

LA SPORTIVITA’ DI GAVIRIA

Il colombiano, ai microfoni della Rai, ha preso le difese del veronese: “Per me aveva fatto tutto bene. Oggi il vero vincitore è Elia Viviani. Mi dispiace molto per quanto è successo“.

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