Ciclismo
Giro d’Italia 2019, Primoz Roglic devastante. Obiettivo difesa sulle Alpi. Ma la crono di Verona…
Sin da ottobre, da quando è stato svelato il percorso dell’edizione numero 102 del Giro d’Italia, si era capito che sarebbero state le cronometro a fare la differenza, soprattutto nella prima parte della Corsa Rosa. Così è stato fino ad ora: due prove contro il tempo e due vittorie, tra Bologna e San Marino, per Primoz Roglic, l’uomo più atteso da addetti ai lavori e bookmakers.
Un po’ di fortuna, ma anche tantissima bravura: lo sloveno fino ad ora è il padrone di questo Giro. In cima al San Luca è stato di gran lunga il migliore, andando a guadagnare su tutti un distacco che sembrava essere impressionante per i pochi chilometri percorsi. Poi la giornata di Frascati, con le cadute (Tom Dumoulin costretto al ritiro) ed altri secondi guadagnati. Oggi la terza giornata positiva: la pioggia non ha frenato la corsa dello sloveno della Jumbo Visma che, con il solito passo regolare, sfoderando una performance eccezionale in salita, è andato a prendersi il successo beffando uno sfortunatissimo Victor Campenaerts.
Da qui in poi inizierà ovviamente tutto un altro Giro. Domani il giorno di riposo, poi, dopo due frazioni pianeggianti, partirà la vera Corsa Rosa, quella più attesa, con le grandi montagne. Da lì in poi non ci sarà spazio per ragionare, anche se, con un vantaggio simile (1’44” su Nibali, 3’46” su Yates), lo sloveno potrà permettersi di gestire, avendo dalla sua anche la cronometro finale di Verona, dove potrebbe mettere, almeno sulla carta, altro fieno in cascina (almeno 30” su tutti i rivali). Gli scalatori non staranno a guardare e lanceranno tantissimi attacchi sulle Alpi: Roglic riuscirà a mantenere questa condizione davvero mostruosa che stiamo vedendo da tre mesi a questa parte?
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gianluca.bruno@oasport.it
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Foto: Lapresse