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Ciclismo

Giro d’Italia 2019, Primoz Roglic e un obiettivo chiaro: diventare il quinto ciclista in maglia rosa dal primo all’ultimo giorno

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Primoz Roglic ha incominciato alla grande il Giro d’Italia 2019, lo sloveno ha primeggiato in occasione della cronometro individuale di Bologna che ha aperto la prestigiosa corsa a tappe e ha meritatamente indossato la maglia rosa. Il capitano del Team Jumbo-Visma è stato perfetto lungo gli otto chilometri contro il tempo, ha interpretato in maniera ottimale i primi 6 km in pianura e poi ha scandito un buon passo sulle dure rampe che conducevano in cima al San Luca: gli ultimi due chilometri erano particolarmente impegnativi con pendenze spesso in doppia cifra ma il balcanico non si è fatto scalfire e ha tagliato il traguardo in prima posizione con 19” di vantaggio su Simon Yates e 23” su un tonico Vincenzo Nibali.

Il 29enne, reduce da un Giro di Romandia semplicemente strepitoso (ha vinto tre tappe in Svizzera), ha confermato di essere in grandissima forma e al momento è l’uomo da battere: ha una condizione strepitosa, eccelle a cronometro e ha ottime doti in salita che cercherà di fare emergere nella seconda parte della Corsa Rosa. Per il momento l’ex saltatore con gli sci si gode il successo odierno e può ritenersi soddisfatto per il margine guadagnato nei confronti degli avversari diritti per la corsa verso il Trofeo Senza Fine. Al momento la domanda è soprattutto una: il Fuscello di Trbovlje riuscirà a conservare questo stato di forma per tre settimane? Sembra davvero difficile ma nell’ultimo anno ha dimostrato di poter fare saltare il banco.

Soltanto quattro ciclisti nella storia del Giro d’Italia sono riusciti a conquistare la maglia rosa alla prima tappa e a conservarla fino al termine della corsa, Primoz Roglic riuscirà a unirsi al gruppo degli eletti? Figurano miti come Costante Girardengo (1919) ed Eddy Merckx (1973) oltre ad Alfredo Binda (1927) e Gianni Bugno (1990), sarebbe un’impresa che riscriverebbe la storia del ciclismo: riuscirà il nome nuovo dei pedali a scrivere il suo nome nell’albo d’oro? Dovrà superare altre due cronometro, salite mitiche come Gavia e Mortirolo, tapponi importanti e tante insidie: ne vedremo davvero delle belle.

 

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Foto: Lapresse

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