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Ciclismo
Giro d’Italia 2019, Primoz Roglic inscalfibile: difesa totale, sempre più favorito. Calerà alla distanza?
La quattordicesima tappa del Giro d’Italia 2019 ha finalmente restituito una classifica generale maggiormente attendibile per quanto riguarda la lotta per il successo finale. La crisi che ha colpito lo sloveno Jan Polanc (UAE Emirates) ha infatti portato nelle posizioni di testa gli uomini più attesi della vigilia e ha definito in maniera piuttosto chiara gli equilibri in vista della frazione di domani e soprattutto delle impegnative tappe alpine che arriveranno nella terza settimana. Se Richard Carapaz (Movistar) ha ribadito le proprie eccezionali qualità di scalatore firmando una spettacolare impresa e conquistando la vittoria di tappa e la Maglia Rosa, è impossibile negare come il principale favorito alla luce di quanto visto nella giornata di oggi sia sempre Primoz Roglic (Jumbo-Visma). Lo sloveno ha infatti risposto in maniera brillante ad ogni attacco di Vincenzo Nibali (Bahrain Merida) e si ritrova staccato di soli 7” dal corridore ecuadoregno e con un vantaggio di 1’40” sull’italiano.
Il principale elemento a sostegno della tesi secondo la quale Roglic sarà il vincitore del Giro d’Italia 2019 è la grandissima resistenza mostrata nelle prime due tappe di vera montagna. Lo stato di forma dello sloveno non è mai stato in discussione, ma le sue vittorie stagionali sono arrivate sempre in corse a tappe prive di salite lunghe e impegnative: di fronte alle pendenze durissime del Colle San Carlo il capitano della Jumbo-Visma ha dimostrato di poter tenere senza difficoltà le ruote dei migliori, non perdendo praticamente mai contatto rispetto agli avversari diretti per il successo finale. Lo scenario tattico che si è delineato dopo la prima settimana sembra poi perfetto per le caratteristiche di Roglic che ha impostato una marcatura ad uomo nei confronti di Nibali pensando quasi esclusivamente a difendere il margine accumulato a cronometro. L’impressione è che soltanto un attacco ben congegnato e imprevedibile possa sorprendere il fuoriclasse sloveno in questo momento. Non si può dimenticare infine che l’ultima tappa del Giro d’Italia 2019 sarà ancora una volta una prova contro il tempo e considerato quanto visto sino ad ora non basterà conquistare la Maglia Rosa sulle montagne, ma servirà anche costruire un buon vantaggio per difendersi nella cronometro di Verona.
Le ultime due tappe hanno comunque fatto intravedere anche qualche piccolo punto debole nella maschera di sicurezza e impenetrabilità di Roglic. La mancanza di una formazione competitiva in salita è sicuramente penalizzante, ma la tattica difensiva adottata sino ad ora ha reso relativamente superfluo il supporto dei compagni di squadra. La strategia di isolare lo sloveno sarà sicuramente adottata dagli avversari, ma questi dovranno poi dimostrare di avere le gambe per staccare in prima persona il grande favorito. La principale incognita riguarda la tenuta nella terza settimana di corsa, questione sulla quale si dibatte praticamente sin dalla partenza di Bologna. Sino a questo momento Roglic non ha fornito nessun segnale di cedimento e nessun elemento valido per ipotizzare un crollo verticale delle prestazioni nelle prossime tappe. L’impressione è che un simile scenario sia più una speranza degli avversari che un’eventualità concreta: stando a quanto visto sulle prime salite di questo Giro d’Italia 2019 lo sloveno non regalerà nulla e servirà davvero un numero da fuoriclasse per ribaltare la situazione.
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roberto.pozzi@oasport.it
Foto: LaPresse