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Ciclismo

Giro d’Italia 2019: Richard Carapaz e una vittoria in mano grazie al tatticismo di Nibali e Roglic

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Richard Carapaz si sta comportando da autentico padrone del Giro d’Italia 2019, l’ecuadoregno si trova al comando della classifica generale con 1’47” di vantaggio su Vincenzo Nibali e 2’09” su Primoz Roglic: un margine importante che il sudamericano ha guadagnato anche grazie all’attendismo dei suoi due avversari diretti in due specifiche occasioni. Lo Squalo e lo sloveno si sono infatti marcati strenuamente durante la 13^ tappa che prevedeva l’arrivo al Lago Serrù (Carapaz ha racimolato 1’19”) e anche durante la frazione del giorno successivo che prevedeva il traguardo a Courmayeur dopo aver scalato ben cinque colli (in quella circostanza l’alfiere della Movistar si è avvantaggiato di ben 1’54”).

Roglic si era rifiutato di collaborare con Nibali soprattutto venerdì scorso, sabato aveva dato qualche cambio ma aveva pensato soprattutto a non lasciare scappare il siciliano e il risultato è questo: Carapaz in maglia rosa con un buon margine quando mancano cinque tappe al termine del Giro d’Italia e solo una frazione davvero impegnativa (quella di sabato prossima con l’arrivo al Monte Avena). Il tatticismo non ha premiato in questo caso, probabilmente l’ex saltatore con gli sci ha sottovalutato questo giovane rivale e ha puntato tutto sullo Squalo che ha ammesso l’errore di aver lasciato così ampio spazio a un buono scalatore che ora cercherà di difendersi supportato anche da una grandissima squadra (ma non bisogna dimenticarsi della cronometro finale di Verona dove potrebbe perdere del terreno).

Richard Carapaz potrebbe avere in mano la vittoria della Corsa Rosa e, nel caso in cui riuscisse a tingersi di rosa domenica pomeriggio, dovrà ringraziare non solo il suo grande talento e la qualità dei propri compagni (Landa, Carretero, Amador, Rojas su tutti) ma anche gli stessi Nibali e Roglic che hanno commesso un errore importante nelle tappe di montagna della seconda settimana. L’ecuadoregno oggi è rientrato lentamente sul nostro portacolori che aveva attaccato sulle prime rampe del Mortirolo ma, come ha ammesso lo stesso siciliano, in alcuni momenti non è sembrato al top: dovrà davvero stringere i denti se vorrà festeggiare tra cinque giorni.

 

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Foto: Valerio Origo

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