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Foto: Lapresse
Succede di tutto nella quarta frazione del Giro d’Italia 2019. La tappa di 235 km da Orbetello a Frascati ha regalato un finale appassionante: una caduta negli ultimi chilometri ha rimescolato completamente le carte riducendo il drappello di testa ad una quindicina di corridori e sullo strappo conclusivo l‘ecuadoregno Richard Carapaz (Movistar) ha trovato l’allungo decisivo, conquistando il successo davanti all’australiano Caleb Ewan (Lotto Soudal) e all’italiano Diego Ulissi (UAE Emirates). Classifica generale completamente rivoluzionata. Soltanto lo sloveno Primoz Roglic (Jumbo-Visma) è riuscito a rimanere nella testa della corsa guadagnando terreno rispetto ai diretti avversari: Vincenzo Nibali (Bahrain Merida) e Simon Yates (Mitchelton Scott) hanno infatti perso 16” e hanno tagliato il traguardo in compagnia tra gli altri di Miguel Angel Lopez (Astana), Rafal Majka e Davide Formolo (BORA-hansgrohe). La notizia di giornata è però sicuramente la caduta dell’olandese Tom Dumoulin (Sunweb), arrivato con oltre quattro minuti di ritardo e apparso molto dolorante, non è da escludere che il suo Giro d’Italia possa anche essersi già concluso.
La fuga di giornata prende il via al km 0 con l’allungo deciso di Mirco Maestri (Bardiani-CSF), Marco Frapporti (Androni Giocattoli-Sidermec) e Damiano Cima (Nippo Vini Fantini Faizanè). Il terzetto italiano non incontra alcun tipo di resistenza da parte del gruppo principale e guadagna subito un vantaggio decisamente consistente transitando con oltre 10’00” sul GPM di Manciano. Lotto Soudal e Groupama-FDJ si incaricano di tenere sotto controllo la situazione e il distacco si stabilizza sui 7’00” nella parte centrale della frazione. Un primo momento di svolta si verifica entrando negli ultimi 100 km, con le due squadre impegnate sino a quel momento che si spostano e lasciano alla Jumbo-Visma il compito di mantenere elevata l’andatura. La formazione dello sloveno Primoz Roglic però non dimostra particolare interesse nel conservare la Maglia Rosa e il vantaggio sale rapidamente avvicinandosi ai 9’00’‘. Le squadre interessate al successo di tappa trovano quindi un accordo: BORA-hansgrohe, Lotto Soudal e UAE Emirates portano un corridore a testa nelle prime posizioni e la velocità del gruppo principale aumenta immediatamente.
Cima, Maestri e Frapporti dimostrano però di aver gestito al meglio le energie e continuando a lavorare di comune accordo si difendono in maniera molto combattiva: dopo una grande accelerazione iniziale, il distacco del gruppo diminuisce gradualmente ed a 50 km dall’arrivo il terzetto italiano conserva ancora 4’30” sugli inseguitori. Le squadre degli uomini di classifica, tra cui naturalmente anche la Bahrain Merida di Vincenzo Nibali, guadagnano le posizioni di testa con l’intenzione di non far correre rischi ai rispettivi capitani, mentre le formazioni dei velocisti si sfilano momentaneamente, complice anche la difficoltà del tracciato particolarmente movimentato. La BORA-hansgrohe è l’unica ad insistere nella propria azione e il braccio di ferro tra la fuga e il gruppo principale prosegue in maniera appassionante: gli attaccanti conservano ancora 2’50” entrando negli ultimi 30 km. L’arrivo di Israel Cycling Academy e Katusha-Alpecin conferisce ulteriore impulso alla rimonta degli inseguitori, mentre il terzetto italiano vede ridursi il proprio vantaggio a meno due minuti a 25 km dal traguardo, mentre qualche goccia di pioggia comincia a cadere sulla corsa.
L’accordo tra gli uomini all’attacco viene meno poco prima del cartello dei 20 km all’arrivo e in un tratto di leggera salita Frapporti allunga in compagnia di Maestri lasciando sul posto un affaticato Cima. Troppe però le squadre interessate alla vittoria di tappa, con il gruppo che prosegue nella propria azione e si avvicina minacciosamente. La coppia di testa insiste nonostante le poche possibilità dimostrandosi particolarmente combattiva, ma il ricongiungimento si completa poco prima degli ultimi 10 km. Il gruppo tornato compatto si lancia a velocità elevatissima verso il finale e diversi corridori cominciano a perdere contatto. Il vero colpo di scena però arriva poco più avanti con una clamorosa caduta che spezza il gruppo: tra gli uomini di classifica soltanto Roglic riesce a rimanere nella prima parte, mentre Nibali e Yates perdono contatto e Dumoulin finisce addirittura a terra. La UAE Emirates si ritrova in superiorità numerica sullo strappo conclusivo e si mette al lavoro per Diego Ulissi, mentre Elia Viviani e Arnaud Démare si staccano. Richard Carapaz (Movistar) trova l’allungo decisivo a 500 metri dall’arrivo anticipando gli avversari e la rimonta di Caleb Ewan (Lotto Soudal) vale soltanto la seconda posizione davanti ad Ulissi. Vincenzo Nibali taglia il traguardo con 18” di ritardo dal gruppo di testa, mentre un dolorante Tom Dumoulin (Sunweb) arriva ad oltre quattro minuti.
LA CLASSIFICA GENERALE AGGIORNATA
IL VIDEO DELLA CADUTA NEL FINALE CHE HA SPEZZATO IL GRUPPO
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roberto.pozzi@oasport.it
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