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Ciclismo

Giro d’Italia 2019, risultato tredicesima tappa: Ilnur Zakarin trionfa in una giornata durissima. Landa e Carapaz guadagnano, Nibali e Roglic controllano

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Ci si aspettava lo spettacolo e così è stato, uno show straordinario. Si accende il Giro d’Italia 2019 con la tredicesima tappa, da Pinerolo a Cerasole Reale di 188 chilometri con tre GPM e il primo arrivo in salita della Corsa Rosa. Attacchi sin dai primi metri di gara, tatticismi, fughe importanti e molta, molta fatica sui tantissimi metri di dislivello affrontati. A trionfare è un eccezionale Ilnur Zakarin: il russo della Katusha-Alpecin, che rientra anche in chiave classifica, agguanta il secondo successo al Giro della carriera, a ben quattro anni da quello conquistato nel 2015. Ancora in Maglia Rosa la UAE Emirates: Jan Polanc si difende con le unghie e con i denti e mantiene il simbolo del primato.

Uno spettacolo eccezionale con grandissima tensione nelle prime fasi di gara. Scatti e controscatti, si sono mossi in tantissimi. Le differenze si sono ovviamente viste sul primo GPM di giornata, il Colle del Lys. Sulle prime rampe è andato via un gruppo molto folto (ventisei unità) e pieno di corridori davvero interessanti: Andrey Amador, Hector Carrettero, Jose Joaquin Rojas (Movistar), Tony Gallopin e Alexis Vuillermoz (AG2R La Mondiale), Mattia Cattaneo, Fausto Masnada (Androni Giocattoli – Sidermec), Dario Cataldo, Ion Izagirre, Andrey Zeits (Astana), Antonio Nibali, Domenico Pozzovivo (Bahrain-Merida), Davide Formolo (Bora – hansgrohe), Victor De La Parte (CCC), Joe Dombrowski (EF Education First), Krists Neilands, Ruben Plaza (Israel Cycling Academy),Christopher Juul-Jensen, Mikel Nieve (Mitchelton-Scott), Eddie Dunbar (Ineos), Antwan Tolhoek (Jumbo-Visma), Ilnur Zakarin (Katusha Alpecin), Bauke Mollema, Gianluca Brambilla, Giulio Ciccone e Nicola Conci (Trek-Segafredo).

Il lavoro maggiore è stato fatto ovviamente dalla Trek-Segafredo, davanti in forze e con il proprio uomo di classifica Mollema. Il gruppo ha gestito la situazione però, differentemente da quanto successo nella giornata di ieri: UAE Emirates e Jumbo Visma hanno tenuto il distacco inferiore ai 4′. Sul GPM di seconda categoria del Pian del Lupo davanti non sono cambiati gli equilibri, mentre nel gruppo Maglia Rosa ha aumentato l’andatura l’Astana con Pello Bilbao in favore di Miguel Angel Lopez. Tanta fatica per la Maglia Rosa Polanc, che aveva precedentemente perso contatto dai rivali, ma successivamente è riuscita a rientrare in discesa.

Da lì in poi una lunga cavalcata in attesa del gran finale verso Cerasole Reale. I favoriti, guidati dall’Astana, si erano riportati vicinissimi agli attaccanti, salvo poi lasciare nuovamente 2′ nell’approccio dell’ascesa conclusiva. Davanti la solita Trek-Segafredo con Giulio Ciccone stellare in supporto a Mollema a guidare il gruppetto di fuggitivi.

L’unico che è riuscito ad avere il coraggio di scattare è stato Mikel Landa: il capitano della Movistar, aiutato al meglio dai propri gregari, è riuscito ad evadere dal gruppo dei favoriti guadagnando secondi su secondi. Ad inseguirlo la Bahrain-Merida con Domenico Pozzovivo in supporto a Vincenzo Nibali: a perdere contatto prima Simon Yates (Mitchelton-SCOTT), apparso davvero fuori forma, poi Miguel Angel Lopez, a causa di un problema meccanico. Nel tratto più duro tra i big sono rimasti in cinque: Majka, Nibali, Roglic, Carapaz e Sivakov, con Lopez in rimonta da dietro.

Davanti Ilnur Zakarin ha accelerato il passo, l’unico a resistere Mikel Nieve, costretto però ad arrendersi negli ultimi due chilometri. Rinvenuto alle spalle un clamoroso Landa, di gran lunga il più veloce sulla scalata conclusiva. Nel frattempo il tatticismo di coppia tra Nibali e Roglic ha visto andar via Majka e Carapaz.

Sul traguardo Zakarin ha preceduto Nieve, Landa e Carapaz, che ha guadagnato su tutti gli altri rivali. Poi Majka e la coppia formata da Vincenzo Nibali e Primoz Roglic, arrivati sul traguardo davvero con molta facilità a 2’57” dalla vetta. Dietro di loro Sivakov e un deluso Lopez. Altra giornata da dimenticare per Yates.

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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