Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter
Ciclismo
Giro d’Italia 2019, tappa del Gavia a rischio per la neve. Le possibili alternative: difficile il doppio Mortirolo
La notizia è ormai di pubblico dominio da qualche giorno: la tappa regina del Giro d’Italia 2019 rischia di essere completamente stravolta per le ingenti nevicate cadute sul Passo Gavia nell’ultima settimana. La sedicesima frazione della 102a edizione della Corsa Rosa si svolgerà martedì 28 maggio e nell’idea iniziale dell’organizzazione avrebbe dovuto prendere il via da Lovere, portare il gruppo sulla cima della leggendaria e interminabile salita, quindi mettere alla prova gli uomini di classifica con il Mortirolo prima dell’arrivo a Ponte di Legno. Già due volte, nel 1961 e nel 1989, la neve ha impedito al Giro d’Italia di transitare ai 2.618 metri del Gavia e la Provincia di Sondrio sta lavorando alacremente per impedire che ciò accada nuovamente, come riferito dal Presidente Elio Moretti. La situazione però appare decisamente complessa e le previsioni per i prossimi giorni annunciano addirittura un ulteriore abbassamento della quota neve che rischierebbe di scrivere la parola fine sulle speranze di tifosi e appassionati.
Nel frattempo sono cominciate anche le ipotesi alternative. In una dichiarazione rilasciata a cyclingnews, il Direttore Mauro Vegni ha smentito categoricamente la possibilità di affrontare due volte la salita del Mortirolo : “Qualcuno mi ha chiesto se sarebbe stato possibile fare due volte il Mortirolo e ho detto ‘vedremo’, ma in realtà non la penso così. Significherebbe allungare troppo la tappa, troveremo altre soluzioni. Anche senza il Gavia, la frazione presenterebbe oltre 4.700 metri di dislivello, forse è già sufficiente, ma stare a vedere“. Le speranze di riuscire a completare regolarmente la tappa non sono ancora state del tutto abbandonate: “Siamo ancora fiduciosi, le condizioni attuali della salita hanno poco a che vedere con quelle che troveranno i corridori. Anche in passato siamo quasi sempre riusciti a non modificare il percorso iniziale e per il momento valutiamo la situazione giorno per giorno“. Vegni ha infine rassicurato sulla presa in considerazione di valide alternative: “Considerato il periodo dell’anno non potevano pensare di superare i 2700 metri senza un percorso di riserva, ma prima vedremo come evolverà la situazione“.
[embedit snippet=”adsense-articolo”]
roberto.pozzi@oasport.it