Ciclismo

Giro d’Italia 2019: Vincenzo Nibali contro tutti. Movistar compatta, l’alleanza con Lopez. Lo Squalo è isolato

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Vincenzo Nibali sogna di ribaltare il Giro d’Italia 2019, al momento lo Squalo occupa la seconda posizione in classifica generale a 1’47” di distacco da Richard Carapaz e cercherà in tutti i modi di recuperare sull’ecuadoregno che si sta rivelando estremamente solido: la maglia rosa pedala bene e soprattutto è sostenuto da una squadra eccezionale, la Movistar si sta confermando come la formazione più forte in questa Corsa Rosa e sta supportando il sorprendente sudamericano. Vincenzo Nibali può contare su un monumentale Damiano Caruso e su un propositivo Domenico Pozzovivo ma per indossare il simbolo del primato c’è bisogno di una magia, bisogna cercare di guadagnare qualcosa tra Anterselva e San Martino di Castrozza prima di tentare il tutto per tutto nel tappone di sabato che precede la cronometro di Verona. Il distacco da Carapaz è importante ma non incolmabile, il capitano della Bahrain-Merida ha dimostrato più volte nel corso della sua leggendaria carriera di potere realizzare dei numeri fuori da qualsiasi logica e quindi ci proverà fin quando avrà fiato.

Oggi Enzo ha attaccato sulle primissime rampe del Mortirolo mandando in difficoltà Primoz Roglic, ora dovrà cercare di fare lo stesso con Richard Carapaz nei prossimi appuntamenti in montagna senza dimenticarsi che può recuperare anche qualche secondo nella conclusiva prova contro il tempo. Il 34enne è comunque solo contro tutti, ha di fronte a sé il muro blu della Movistar che è estremamente compatta, una corazzata che sembra imbattibile e che si sta comportando da padrona del Giro d’Italia: Carapaz può contare su Mikel Landa (quarto in classifica a 3’15”), Andrey Amador si sta esprimendo su livelli notevoli, Hector Carretero è sempre lì quando le pendenze si fanno importanti, lavorano molto bene anche José Rojas e Antonio Pedrero. Inoltre sembra quasi che la compagine spagnola abbia trovato un’alleanza con l’Astana di Miguel Angel Lopez, a tratti evanescente ma sempre uomo di classifica (settimo a 6’17”), e tutto questo potrebbe isolare ulteriormente il nostro portacolori che deve assolutamente tirare fuori un coniglio dal cilindro se vorrà davvero mettere il suo terzo sigillo personale al Giro d’Italia ed entrare ancora di più nella storia del ciclismo.

 

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Foto: Lapresse

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