Ciclismo

Giro d’Italia 2019, Vincenzo Nibali ha pagato le fatiche del Mortirolo. Squalo in difficoltà su un arrivo esplosivo

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Non ero in giornata“. Queste le poche parole pronunciate da Vincenzo Nibali al termine della diciassettesima tappa del Giro d’Italia 2019, lo Squalo ha purtroppo sofferto sull’ascesa conclusiva che conduceva ad Anterselva ma con grande classe è riuscito a limitare i danni perdendo soltanto una manciata di secondi dagli uomini della Movistar che hanno attaccato sulle rampe più impegnative verso lo stadio del biathlon: il siciliano ha lasciato sul piatto 19” nei confronti di Mikel Landa e 7” da Richard Carapaz che ha rafforzato la sua maglia rosa. Il capitano della Bahrain Merida rimane al secondo posto in classifica generale ma ora accusa un ritardo di 1’54” dall’ecuadoregno: si tratta di uno svantaggio importante quando mancano appena quattro tappe al termine della Corsa Rosa, la rimonta sembra sempre più difficile ma nulla è impossibile quando si ha a che fare con un fuoriclasse che ha vinto due Giri d’Italia, un Tour de France, una Vuelta di Spagna e tre Classiche Monumento.

Oggi Vincenzo Nibali ha probabilmente pagato le fatiche del Mortirolo, ieri aveva attaccato sulle prime rampe della micidiale salita in Valtellina e lo sforzo profuso gli è probabilmente costato caro: il 34enne era partito con l’intento di dare battaglia e di guadagnare qualcosa su Carapaz, invece ha dovuto fare i conti con una gamba non al top della forma e purtroppo è stato costretto a difendersi quando aveva in mente di attaccare per recuperare sull’attuale leader della classifica generale. Lo Squalo è stato però bravo a mascherare il suo momento di difficoltà, la Movistar ha capito troppo tardi che il loro avversario diretto per il successo conclusivo non era al massimo e infatti il distacco sul traguardo è stato comunque esiguo: la classica giornata no in cui il nostro portacolori è riuscito a difendersi egregiamente, ha pagato le pendenze sempre attorno all’8% per cinque chilometri di una salita esplosiva e probabilmente poco adatta alle sue caratteristiche.

Enzo ora deve resettare tutto, ritrovare la giusta concentrazione e lanciarsi verso il weekend decisivo: lui sa come non farsi prendere dallo sconforto e come recuperare anche nei momenti più difficili, lo ha fatto più volte nel corso della sua gloriosa carriera e c’è ancora spazio per cercare il colpaccio. Due chance dopo la tappa di domani riservata ai velocisti: la salita conclusiva verso San Martino di Castrozza in programma venerdì (ma è abbastanza semplice) e la frazione micidiale di sabato con cinque GPM tra cui il Passo Manghen e un finale da brividi con Croce d’Aune e Monte Avena. Serve l’impresa per recuperare praticamente due minuti, potrebbero bastare anche 1’30”-1’40” perché poi qualcosa si può rosicchiare anche nella cronometro conclusiva di Verona. Serve il miracolo sportivo, non è facile dopo la giornata no di oggi ma Vincenzo Nibali deve crederci perché tutto è possibile ed è stato proprio lui a insegnarcelo più volte.

 

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Foto: Lapresse

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