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Golf, PGA Championship 2019: Brooks Koepka vuole involarsi verso il quarto Major in carriera. Francesco Molinari cerca di chiudere bene
Può davvero essere il giorno del trionfo per Brooks Koepka. Fino al 2017 non aveva vinto un singolo Major, e in generale non era riuscito a collezionare che un singolo torneo sul PGA Tour e un altro su quello europeo. Poi, da quell’anno, la svolta: due US Open consecutivi, il PGA Championship dello scorso agosto e adesso la possibilità di fare il bis.
Non si sa chi o cosa possa fermare il ventinovenne di West Palm Beach, professionista dal 2012 e capace di un’impresa senza precedenti nei primi due giri, quando, con 128 colpi, è diventato il più rapido (almeno sotto questo profilo) a chiudere la prima metà di un qualsiasi Major. Ieri il suo giro non è stato particolarmente luminoso, ma è anche normale un calo (se pari con il par si può chiamare calo sul Black Course di Bethpage) dopo una performance del genere.
Si fa interessante, invece, la lotta per il secondo posto, che comprende nomi ben noti, come il numero 1 del mondo Dustin Johnson, ma anche altri del tutto sorprendenti, come il thailandese Jazz Janewattananond, che a 23 anni, e al suo secondo Major, sta davvero creando scompiglio nelle gerarchie del golf. Non si sa se potrà durare anche nell’ultima giornata, ma di certo si sa che ha attirato parecchio interesse sul proprio nome.
Per quel che riguarda Francesco Molinari, invece, la necessità è quella di chiudere quantomeno bene: potrebbe non essere facile, anche perché questo non è il suo percorso preferito, ma il nostro giocatore è già stato protagonista quest’anno di rimonte piuttosto difficili da pronosticare, come quella che gli ha regalato l’Arnold Palmer Invitational (era un’altra situazione, sia chiaro). Era un po’ che non lo si vedeva opaco in un torneo maggiore, ma prima o poi doveva succedere. E non è di certo la fine del mondo.
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federico.rossini@oasport.it
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Foto: Valerio Origo