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Internazionali d’Italia 2019, Italia respinta all’esame del Foro. Ma non è tutto da buttare..
La giornata dei due atti agli Internazionali d’Italia 2019 di tennis è andata in archivio e l’Italia, con quattro rappresentanti al seguito, purtroppo è uscita di scena. Un filo di delusione c’è perchè, in taluni casi, si sarebbe potuto ambire a ben altro risultato.
Matteo Berrettini, Fabio Fognini, Marco Cecchinato e Jannik Sinner erano gli alfieri e chiaramente dall’ultimo dei giocatori citati non ci si poteva aspettare che superasse un giocatore in grande spolvero e di qualità come Stefanos Tsitsipas. Il 17enne altoatesino il suo torneo lo aveva già vinto superando un turno e, tra l’altro, per alcuni tratti del confronto ha messo in seria difficoltà l’ellenico. I colpi d’alta scuola non mancano ma è necessario, come è normale che sia, lavorare sulla continuità. Dal punto di vista fisico, Sinner è ancora molto acerbo e i margini di miglioramento sono notevoli, godendo però di una base tecnica ottima, grazie alla quale con i colpi di rimbalzo già da ora può dire la propria.
Le delusioni vere sono state Berrettini e Cecchinato. Il romano, dopo aver superato il n.5 del mondo Alexander Zverev (vincitore a Roma nel 2017 e finalista l’anno scorso), sembrava avere grosse chance per puntare ai quarti di finale. Purtroppo però Matteo non ha gestito bene la pressione e contro l’argentino Diego Schwartzman ha pagato dazio, non avendo il solito contributo dal servizio e dal dritto. Un passo indietro, dopo il successo nell’ATP di Budapest e la finale raggiunta Monaco. Però anche queste sconfitte sono importanti per la crescita e il giocatore ha dimostrato di saper lavorare sui punti deboli e migliorare alcuni aspetti del proprio gioco, soprattutto per quanto riguarda il rovescio.
Relativamente al siciliano, è evidente che qualche problema dal punto di vista fisico c’è. Il palermitano si muove male in campo e in particolare con il dritto fa fatica a trovare la misura dei suoi colpi. Per un tennista di regolarità come lui, la sconfitta contro il tedesco Phillip Kohlschreiber si spiega anche così. Parigi (26 maggio-9 giugno) si avvicina e si spera che la condizione atletica migliore coincida con l’appuntamento sul red carpet francese. La stessa speranza ce l’ha Fognini, il migliore della compagine italiana, spintosi fino agli ottavi di finale ma piegato dal citato Tsitsipas. Troppi errori per Fabio e un apporto dalla prima di servizio non adeguato per uno confronto di questo genere. Anche nel suo caso, gli acciacchi fisici che lo stanno condizionato dal post trionfo a Montecarlo non aiutano. Però, il tennis dell’azzurro è di qualità e guardando in prospettiva si può e si deve essere fiduciosi. Non è quindi, tutto da buttare.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: Alessio Marini