MotoGP
MotoGP, analisi prove libere GP Francia 2019: Honda e Ducati sembrano a proprio agio, la Yamaha brilla a metà
Si è conclusa la prima giornata dedicata alle prove libere del Gran Premio di Francia 2019 di MotoGP. Sullo storico circuito di Le Mans abbiamo assistito a due turni interessanti ed indicativi che non hanno lesinato sorprese e delusioni.
Su tutti, ovviamente, Maverick Vinales. L’alfiere della Yamaha, dopo tanta sofferenza, sembra finalmente avere capito a pieno la sua M1. Lo aveva annunciato già ieri, lo ha ribadito oggi in pista. Il weekend di Jerez, ed i test del lunedì successivo, hanno regalato quel feeling che lo spagnolo cercava. Nella FP2 ha veramente impressionato. Non tanto per l’ottimo crono di 1:31.428, quanto perché ha inanellato una brillante serie di giri veloci, ben comportandosi anche nel tortuoso T4 che, fino alla mattinata, sembrava terreno di caccia riservato alla Honda. Sul fronte della moto di Iwata, arrivano altre conferme da parte di Fabio Quartararo. Il francese del team Petronas, dopo l’ottimo fine settimana andaluso, si sta mettendo in luce anche sul circuito della Sarthe, con il miglior tempo nella FP1 e il terzo nel corso del pomeriggio. Chi, invece, ha mancato l’appuntamento sono Franco Morbidelli (decimo con quasi 6 decimi di divario) e, soprattutto, Valentino Rossi. Il “Dottore”, infatti, nella classifica combinata è solamente 14esimo a quasi 9 decimi da Vinales. Ancora una volta il nove volte campione del mondo non è apparso a proprio agio con la M1 e, come se non bastasse, il suo box ha pasticciato nei minuti finali, come successo nel weekend precedente nel corso delle qualifiche. Già, le qualifiche di domani. Se, come pare, a Le Mans pioverà, per il numero 46 sarà inevitabile scattare dalla Q1, con rischi annessi e connessi.
Chi, invece, ha dato buone risposte, è la Honda con quattro piloti nei primi 12, ma con un Cal Crutchlow (LCR Honda) che non ha potuto esprimere il suo reale valore per colpa di una caduta finale. Marc Marquez, come sempre, è vicino al top, secondo a 190 millesimi dalla vetta. Il campione del mondo ha spesso girato con le gomme dure, dimostrando di non temere nessuno, su un tracciato dove, va detto, non ha mai dominato in lungo ed in largo come in altri luoghi. Sorprende, e non poco, il quarto tempo del suo compagno Jorge Lorenzo a 288 millesimi, mentre è nono Takaaki Nakagami del team LCR, a sette decimi. La moto giapponese sembra esprimersi davvero nel migliore dei modi sulle curve di Le Mans, per cui sarà sicura protagonista nel prosieguo del fine settimana.
Giornata dai due volti per la Ducati. Bene per quanto riguarda il team ufficiale, meno per le squadre satellite. Andrea Dovizioso, quinto a tre decimi, e Danilo Petrucci sesto a 471 millesimi, confermano che la GP19 sia performante su questo circuito, ma manca ancora qualcosa. Gli esperimenti sono stati numerosi nei due turni ma, soprattutto nel T4, la Honda sembra di un altro livello. Anche il team Pramac (con Francesco Bagnaia 13esimo a 857 millesimi e Jack Miller decimo a 810) non ha vissuto il migliore FP2 del proprio anno, ma la sensazione è che piano piano i due piloti possano crescere.
In casa Suzuki, quindi, si è vissuto il consueto venerdì con i due portacolori lontani anni luce dai migliori. Joan Mir è 15esimo a 894 millesimi, proprio davanti ad Alex Rins, con 957 di distacco. La moto nipponica, come ha dimostrato in questo primo scorcio di campionato, riesce ad evolvere nel corso del fine settimana, ma per Rins puntare sempre alla vittoria non è semplice se deve rimontare posizioni su posizioni.
I valori in campo, quindi, sembrano mettere Honda e Ducati in prima fila, con la Yamaha pronta a inserirsi, quantomeno con Vinales e Quartararo. Tutti questi discorsi potrebbero essere spazzati via dalla, probabile, pioggia di domani che potrebbe andare a sparigliare la carte in tavola. Rossi e Rins sono indietro e devono assolutamente risalire la china. Che ci riescano, tuttavia, non è affatto scontato, perché davanti nessuno aspetta nessuno nella MotoGP.
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alessandro.passanti@oasport.it
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