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MotoGP, analisi prove libere GP Italia 2019: Ducati, Honda e Yamaha chiudono una giornata di difficile lettura

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Il venerdì del Gran Premio d’Italia 2019 di MotoGP si è rivelato quanto mai imprevedibile e insondabile. Le varie scuderie, chi più chi meno, hanno messo in mostra qualcosa di interessante ma, allo stesso tempo, aspetti preoccupanti. Ad ogni modo, non è ancora chiaro chi potrà primeggiare domani in qualifica e domenica in gara ma il Mugello qualche verdetto lo ha già emesso.

Incominciamo dalla Ducati che piazza due piloti nelle prime tre posizioni. Davanti a tutti, tuttavia, c’è il sorprendente Francesco “Pecco” Bagnaia con il tempo di 1:46.732. Il torinese, dopo una FP1 non certo indimenticabile, ha cambiato marcia nel pomeriggio, andando a stampare la migliore prestazione e confermando come la moto di Borgo Panigale (anche con la GP18) sia eccellente su questo tipo di pista. A 131 millesimi, come detto, troviamo Danilo Petrucci a completare il podio virtuale con una GP19 veloce sul dritto e efficace sulle curve sinuose del circuito toscano. Chi, invece, preoccupa, è Andrea Dovizioso. Il pilota forlivese, infatti, non è andato oltre l’11esima posizione nella FP2 e, quindi, al momento, sarebbe costretto a passare dalla Q1. Conoscendo il meteo di domani, che parla di sole e caldo, avrà la chance di forzare nel corso della terza sessione di prove libere, ma la sensazione è che il romagnolo non abbia ancora voluto scoprire a pieno le proprie carte.

Ancora una volta, invece, la scuderia più “machiavellica” è la Yamaha. Eccellente con Fabio Quartararo, secondo a 46 millesimi dalla vetta e ormai una certezza nelle posizioni che contano, tutto sommato di buon livello con Maverick Vinales, quinto ed in crescita a 241 millesimi, decisamente allarmante con Franco Morbidelli e, soprattutto, con Valentino Rossi. Il romano, infatti, è decimo a 536 millesimi da Bagnaia, mentre il “Dottore” è addirittura 18esimo a un secondo di distacco. Non è quindi semplice decifrare una M1 che, ad ogni modo, accusa un gap notevole in fatto di potenza e velocità di punta ma che sulle curve del Mugello può, e deve, fare molto di più.

In casa Honda, invece, tutto gira attorno a Marc Marquez, non che sia certo una novità. Il campione del mondo in carica, anche oggi, ha snobbato completamente il cronometro, pensando piuttosto al sodo e quindi al passo gara ed a portare allo sfinimento le proprie gomme. Nonostante ciò, lo spagnolo è il migliore della casa di Saitama con 330 millesimi dalla vetta e la sensazione che, quando conterà davvero, sarà al solito l’uomo da battere. Gli altri rappresentanti della scuderia nipponica galleggiano attorno alla decima posizione con Cal Crutchlow del team LCR ottavo a poco meno di mezzo secondo, mentre il suo compagno Takaaki Nakagami è ad oltre sette decimi dalla migliore prestazione. Chi sta faticando in maniera sempre più clamorosa è Jorge Lorenzo. Il maiorchino annaspa in 20esima posizione a 1.3 secondi di ritardo, confermandosi in una crisi nera con una moto che proprio non riesce a sentire sua.

Per quanto riguarda la Suzuki buona FP2 per Alex Rins che chiude a 435 millesimi dalla vetta, cercando di ingranare la giusta marcia sin dall’avvio del weekend, senza attendere solamente la gara. Joan Mir è solamente 15esimo ma il suo ritardo si attesta sugli 8 decimi, tutt’altro che un pessimo risultato.

Concludiamo con la KTM. Sorprende, ancora una volta, Pol Espargarò, il migliore con la moto austriaca come a Le Mans, quarto a 234 millesimi, mentre per tutti gli altri siamo davvero in alto mare. Johann Zarco è 12esimo a 687 millesimi, mentre Hafizh Syahrin e Miguel Oliveira, come sempre, chiudono la graduatoria con distacchi davvero notevoli.

 

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Valerio Origo

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