MotoGP
MotoGP, GP Francia 2019: Marc Marquez, una superiorità disarmante. Mondiale a senso unico, Ducati lontana
Avvilente. Non ci sono altri termini per provare a spiegare il dominio di Marc Marquez nel Mondiale MotoGP. Per gli avversari, che le stanno provando tutte, in fabbrica ed in pista, non c’è storia. Alla fine è sempre lo spagnolo a dettare legge. In cinque gare di questa stagione, infatti, il nativo di Cervera ha messo in fila il secondo posto di Losail, le vittorie di Termas de Rio Hondo, Jerez de la Frontera e Le Mans, più l’incredibile caduta di Austin. Ecco, senza quell’errore clamoroso, quando stava dominando la gara in lungo ed in largo, saremmo a quattro vittorie ed un secondo posto. Per un totale di 120 punti sui 125 disponibili.
Per sfortuna dello spagnolo, ma per fortuna del Mondiale, la classifica lo vede al comando con 95 punti, contro gli 87 di Andrea Dovizioso, i 75 di Alex Rins che, oggettivamente non ha a disposizione una moto che potrà permettergli di lottare per il campionato fino alla fine, ed i 72 di Valentino Rossi. Con la caduta di ieri, inoltre, Maverick Vinales è a -65 punti, un divario impossibile da ricucire.
Guardando i freddi numeri, dunque, il campionato del mondo 2019 non è minimamente chiuso. Anzi, è apertissimo, molto più di quanto successo un anno fa in questo stesso momento. Quello che, invece, lo fa diventare blindato è proprio Marc Marquez. Il cinque volte iridato nella classe regina prosegue come un carro armato macinando vittorie, punti, record e, di conseguenza, anche avversari.
Come avevamo detto in precedenza? Avvilente. Perché scuderie come la Ducati stanno facendo i salti mortali a livello di progettazioni e idee per stare al passo del numero 93 ma, sostanzialmente, non è possibile. Oltre ad avere una Honda impeccabile e potente, il 26enne catalano ha ormai una sicurezza nei propri mezzi e nella propria moto che lo fanno essere competitivo sempre e comunque.
Sia sui circuiti sinistrorsi (nei quali è quasi imbattibile) sia su quelli destrorsi. Sui tracciati veloci, ma anche su quelli guidati. Sia quando il meteo è sereno, sia quando piove. In poche parole non c’è una situazione sulla quale possano confidare i rivali. Con tutti questi presupposti le chance di sogni di gloria, per Andrea Dovizioso in primis, sono veramente ridotte al lumicino.
Cosa potrebbe, quindi, scalzare il “Re” dal proprio trono? Andando proprio a cercare il classico ago nel pagliaio, il romagnolo deve confidare in qualche altro errore pesante come successo negli Stati Uniti oppure, incrociando le dita, che dalla fabbrica di Borgo Panigale arrivi qualcosa per spingere la GP19 al ruolo di “moto da battere”. Davvero poche chance, ma che non devono essere sminuite. Altrimenti tutti dovranno iniziare a pensare al campionato 2020, sempre che Marquez non abbia intenzione di proseguire il suo dominio all’infinito. E questo sì, che sarebbe ancor più avvilente…
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alessandro.passanti@oasport.it
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Foto: LaPresse
Luca46
19 Maggio 2019 at 20:13
Come si fa a scrivere “mondiale a senso unico” che stanno solo a 8 punti. Che Marquez fosse favorito lo si sapeva anzitempo. Dovizioso però al contrario è ancora li attaccato.