MotoGP
MotoGP, GP Spagna 2019: Valentino Rossi pietra angolare della rinascita Yamaha. Serve l’ultimo step per la vittoria. E intanto Vinales annaspa…
Domani si scende in pista a Jerez de la Frontera per l’inizio ufficiale del weekend di gara del Gran Premio di Spagna 2019, quarto round stagionale del Mondiale MotoGP e banco di prova fondamentale in casa Yamaha per verificare i progressi tecnici dell’ultimo periodo. Dopo un avvio molto difficile ed enigmatico in quel di Losail, la scuderia di Iwata sembra infatti aver cambiato passo specialmente con Valentino Rossi, capace di raccogliere due secondi posti consecutivi in Argentina e in Texas grazie ad un’ottima costanza di rendimento sul passo gara. Probabilmente è ancora troppo presto per stabilire il reale valore di questa M1 rispetto a Honda e Ducati, ma le indicazioni fornite soprattutto nell’ultimo weekend di Austin sono molto confortanti e rappresentano una buona base di partenza per continuare ad inseguire le prestazioni delle due squadre più competitive (con un occhio di riguardo alla Suzuki, in crescita).
Il nove volte campione iridato era stato il primo a lanciare l’allarme nella seconda parte della scorsa stagione, facendosi sentire anche nel quartier generale della Yamaha per dare una scossa al team e per convincere i vertici di Iwata ad investire con più convinzione sullo sviluppo di una moto in grandissima difficoltà dal punto di vista dell’elettronica. Gli alti e bassi dei test invernali avevano rimandato il giudizio sulla nuova versione della M1 al primo Gran Premio del 2019, rivelatosi poco incoraggiante nonostante la pole position di Maverick Vinales, mentre a partire dal secondo appuntamento del Mondiale i segnali sono diventati molto positivi specialmente per il “Dottore” di Tavullia. Se il secondo posto di Termas de Rio Hondo poteva essere stato agevolato da un lay-out storicamente amico alla M1, il superbo fine settimana di Austin non è figlio di un tracciato favorevole e dunque rappresenta un deciso passo in avanti complessivo rispetto al 2018.
A questo punto l’appuntamento di Jerez de la Frontera diventa fondamentale per entrambi i piloti ufficiali della Yamaha, i quali hanno toccato proprio sul tracciato andaluso il punto più basso delle stagioni 2017 e 2018 a causa di un consumo eccessivo degli pneumatici in gara dovuto alle temperature roventi dell’asfalto. Il migliore risultato del team ufficiale nelle ultime due edizioni è stato un quinto posto di Valentino Rossi agevolato dalle cadute di quattro protagonisti del gruppo di testa, perciò se il marchigiano dovesse riuscire a tenere il passo dei primi fino alla bandiera a scacchi potrebbe davvero pensare di competere costantemente per i successi di tappa.
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Foto: Johari Shutterstock