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Nuoto, Andrea Vergani avrebbe ammesso tutto dopo aver rinunciato alle controanalisi. Ora il processo sportivo

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Andrea Vergani avrebbe confessato. Il nuotatore nato a Milano quasi 22 anni fa, dopo aver rinunciato alle controanalisi in merito alla sua positività per cannabis riscontrata a Riccione, è stato ascoltato lunedì dalla procura antidoping, nelle cui mani ci sarebbe la deposizione dello sprinter in merito alla propria vicenda.

Per Vergani adesso comincerà la parte più difficile: il processo sportivo, che verrà fissato nei prossimi giorni presso la seconda sezione del Tribunale nazionale antidoping.

Nello scorso anno, ben prima, dunque, del fattaccio, il milanese aveva raccolto risultati interessanti: terzo agli Europei di Glasgow nei 50 sl con il tempo di 21″68, aveva poi contribuito a portare la staffetta 4×50 sl dell’Italia al bronzo mondiale in vasca corta a Hangzou (Cina), consentendole inoltre di acciuffare il nuovo record italiano, fissato in 1’21″68. L’azzurro, inoltre, è detentore del miglior crono stagionale sui 50 sl: 21″53.

Vergani rischia di subire una sanzione che va dai 4 ai 6 mesi, e vede dunque in serissimo pericolo la propria partecipazione ai prossimi Mondiali, che si terranno a Gwangju, in Corea del Sud, dal 12 al 28 luglio.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: Enrico Spada

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