Ciclismo

Pagelle Giro d’Italia 2019, i voti della diciottesima tappa: che numero Cima! Ackermann sbatte i pugni ma si riprende la maglia ciclamino

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Quella che doveva essere una sfida diretta tra Pascal Ackermann e Arnaud Démare sul traguardo di Santa Maria di Sala, alla fine è risultata una beffa per i contendenti alla maglia ciclamino e una gioia per la fuga e per i colori italiani, con l’inaspettata vittoria di Damiano Cima che è riuscito a resistere per pochissimi centimetri alla rimonta del gruppo e a regalare la gioia più grande alla sua Nippo-Vini Fantini e il quinto sigillo in questo Giro d’Italia 2019 al nostro Paese. Andiamo nel dettaglio dei voti dei vari protagonisti di questa diciottesima tappa.

Pagelle diciottesima tappa Giro d’Italia 2019

Damiano Cima, 10: senza ombra di dubbio il più forte di tutti. Un trionfo che ha lasciato i tifosi italiani a bocca aperta. Sapeva di essere il più veloce del terzetto all’attacco, ma non di riuscire a resistere alla rimonta del gruppo. È il giorno più bello della vita del giovane bresciano, al suo esordio al Giro d’Italia. Una volata lunghissima, com’è sempre stato abituato a fare soprattutto in terra asiatica. Ma vincere nella corsa per eccellenza del proprio Paese, ha un sapore completamente diverso.

Pascal Ackermann, 7,5: più di così non si poteva fare. Ha fatto lavorare per tutto il giorno la sua Bora-Hansgrohe, ha tenuto da parte le energie giuste per quest’ultima volata agguantando un amaro secondo posto (e i pugni sul manubrio della sua S-Works lo fanno ben capire). Ma in compenso si è ripreso la maglia della classifica a punti, complice l’ottavo posto del diretto avversario Démare. Una vittoria ormai ipotecata.

Simone Consonni, 8: molto, ma molto bene il bergamasco, la punta della UAE-Team Emirates dopo l’abbandono di Gaviria. Finalmente è arrivato il tanto ambito podio in questo Giro, ed è stato l’unico tra i grandi velocisti a reggere il ritmo del teutonico Ackermann. Consonni sta crescendo alla grande, e questo è solamente l’inizio.

Arnaud Démare, 5: una grande delusione. Sembrava il favorito numero uno anche per come si è comportato ai traguardi volanti e per la sua leadership nella classifica a punti, e poi ha chiuso inaspettatamente all’ottavo posto. Probabilmente ha pagato lo scotto delle montagne, ma così si è letteralmente bruciato la possibilità di portare a casa la Maglia Ciclamino.

Mirco Maestri, 8: era il più debole tra i tre fuggitivi. Ha cercato in ogni modo di resistere all’avanzata di Cima per poi chiudere al decimo posto, ma il bresciano era nettamente più veloce. Ci è andato vicinissimo Mirco, uno dei fuggitivi più scatenati di questo Giro d’Italia, un ragazzo mai arrendevole e dalla bontà d’animo. Un attaccante nato.

Nico Denz, 7: sembrava il più pimpante tra i tre attaccanti, e invece si è bruciato sul più bello, sbagliando il finale. Insomma, negli ultimi metri di corsa ha pagato notevolmente lo scotto della lunga fuga odierna. Non è un debuttante negli attacchi da lontano, un altro ragazzo che prima o poi raggiungerà il suo sogno di gloria.

Davide Cimolai, 6: ha fatto lavorare tutto il giorno la sua Israel Cycling Academy, doveva essere la grande punta italiana della volata di Santa Maria di Sala, e invece ha un po’ deluso le aspettative. I piazzamenti sono sempre gli stessi, non riesce ad andare oltre il quinto, sesto, e settimo posto. Serve un po’ più di coraggio.

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@lisa_guadagnini

Foto: Lapresse

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