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Roland Garros 2019: Marco Cecchinato, ritorno nella terra dell’impresa per confermare i progressi

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Marius Copil, Marco Trungelliti, Pablo Carreno Busta, David Goffin, Novak Djokovic. Nel 2018 questi sono stati i cinque avversari sconfitti da Marco Cecchinato nella sua corsa verso la semifinale del Roland Garros, un traguardo che in casa italiana non si vedeva da quarant’anni, quando Corrado Barazzutti raccolse un solo game contro Sua Maestà del rosso di allora, Bjorn Borg.

Dal 2018 al 2019, tanto è cambiato nella vita del siciliano, che è riuscito a concentrarsi totalmente sul tennis e a ottenere ottimi risultati non solo sulla terra (dove ha vinto i suoi tre titoli ATP, a Budapest, Umago e Buenos Aires), ma anche sulle superfici rapide, con le semifinali a Eastbourne (sull’erba) e a Doha (sul cemento) e gli ottavi nel Masters 1000 di Shanghai. Del resto, non si arriva nei primi venti della classifica mondiale senza sapersi difendere sul veloce, dal momento che tre Slam su quattro e sei 1000 su nove si giocano fuori dal mattone tritato.

In fatto di rosso, però, Cecchinato ha dimostrato di sapersi far valere in una maniera tale che non è più possibile considerarlo un “semifinalista per caso”, posto che per caso non si battono in sequenza Carreno Busta, Goffin e Djokovic. Pur non avendo affrontato nessun giocatore classificato tra i primi dieci in quest’annata, ha dimostrato di saper battere senza tanti problemi molti tra coloro che se la cavano peggio di lui nel ranking ATP: una costanza, questa, che non è scontata, eppure necessaria per mantenere alto livello e classifica. Il suo rendimento attuale tra vittorie e sconfitte è lo stesso dell’anno scorso: 11-11.

Molto, naturalmente, dipenderà anche dal tipo di tabellone con il quale il nostro giocatore dovrà avere a che fare sui campi parigini, ma dalla sua parte c’è un dato: non potrà affrontare una tra le prime otto teste di serie almeno fino agli ottavi di finale, dal momento che al terzo turno, forte del numero 17 del seeding com’è, potrà essere sorteggiato soltanto negli spot di avversari destinatari dei numeri dal 9 (Fabio Fognini) al 16 (Nikoloz Basilashvili). E questo può fare un’ottima differenza quando si tratterà di cominciare a difendere 720 punti: mantenerne almeno la metà, non farebbe certamente male alla sua classifica.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: Claudio Bosco / LivePhotoSport.it

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