Per scoprire quote, pronostici, bonus, recensioni bookmaker su scommesse sportive e molto altro su sport betting è possibile consultare la nostra nuova sezione dedicata alle scommesse online
Senza categoria
Roland Garros 2019: Zverev e Osaka, quanti rischi! La forma di Fognini, l’orgoglio di Travaglia
Anche se non sono arrivati ribaltoni di alto livello, questa giornata del Roland Garros offre diversi spunti per quel che riguarda diversi tra gli incontri che si sono visti sui campi parigini. Si parte, ovviamente, dai giocatori italiani, per terminare coi grandi rischi corsi da Alexander Zverev e Naomi Osaka.
Il protagonista della parte finale del pomeriggio, e anche di quella iniziale della sera, è senza dubbio Stefano Travaglia, che ha lottato quasi quattro ore prima di cedere ad Adrian Mannarino (che, nel corso del match, non s’è dimostrato esattamente il prototipo della sportività). Va tributato solo un grande applauso a un giocatore che, alla prima esperienza assoluta in un torneo del Grande Slam, ha saputo affrontarla col piglio giusto, con l’aggressività di chi, a 27 anni, sa bene di aver vissuto guai fisici molto più grandi di una pura partita di tennis. L’ascolano, in ogni caso, torna a casa con molto di buono da prendere da quest’esperienza.
Sebbene sia stato in campo 2 ore e 20 minuti, Fabio Fognini non ha mai realmente avuto grandi problemi con Andreas Seppi, in un derby che entrambi avrebbero volentieri evitato. La forma del ligure è buona, considerando che l’altoatesino non è mai stato tipo da regalare le partite. Il prossimo incontro, con l’argentino Federico Delbonis, lo vede partire favorito, anche se dovrà stare attento, dal momento che ci ha perso tre volte su sei, per quanto l’ultima di tali sconfitte risalga al 2016: Fognini, oggi, è decisamente più forte di allora.
Simone Bolelli non ce l’ha fatta a ribaltare il pronostico contro Lucas Pouille, e del resto non è mai andato vicino a sovvertirlo. L’incontro si è deciso su pochi punti, tutti favorevoli al francese nei frangenti più importanti di ogni set, a dimostrazione che la forma del semifinalista degli Australian Open c’è, pur nella sua costanza relativa in termini di tornei importanti.
Con Jasmine Paolini l’Italia perde la sua seconda e ultima rappresentante nel tabellone femminile del Roland Garros. Eppure la toscana, dopo aver passato le qualificazioni, ha rischiato di riaprire un match che era chiuso in partenza, quello contro Daria Kasatkina, con tutta la superiorità della russa in termini di ranking ed esperienza a questo livello. Certamente non può considerarsi negativa la sua esperienza: servirà del tempo, invece, per riavere il tennis femminile italiano a livelli magari non stile 2009-2015, ma anche dei 25 anni precedenti.
L’uomo che più è andato in difficoltà nella giornata di oggi è Alexander Zverev: il tedesco ha speso tante energie in cinque set e quattro ore per battere John Millman. L’australiano ha cercato di tener fede alla sua nomea di ammazza-titolati, conquistata agli ultimi US Open, rimontando due set al numero 5 del mondo, ma senza riuscire a completare l’impresa. Tutti i dubbi sulla tenuta negli Slam di Zverev restano, ma a questi se ne aggiunge un altro: si è davvero ripreso dalla finale fiume di Ginevra con il cileno Nicolas Jarry?
Al femminile, invece, il rischio enorme l’ha corso la numero 1 del mondo, Naomi Osaka. La giapponese è andata più volte a due punti dalla sconfitta contro Anna Karolina Schmiedlova, ma non ha mai concesso alla slovacca il match point. Ha, inoltre, reagito con grande orgoglio a un primo set terrificante, ma è evidente che contro Victoria Azarenka servirà di più, perché la bielorussa, anche se ancora non al livello dei suoi anni migliori, sta mettendo insieme diverse prestazioni di livello interessante negli ultimi mesi con cui è rientrata nelle prime 50 del mondo.
Sempre nel torneo delle donne, questa giornata ha regalato davvero pochi pronostici sovvertiti, il principale dei quali è relativo all’eliminazione di Anett Kontaveit, con l’estone estromessa in tre set dalla ceca Karolina Muchova. Perde un set, ma non la partita, Simona Halep: la rumena forse ha soltanto bisogno di entrare nelle partite che contano. Per quel che riguarda gli uomini, invece, non è probabilmente tale da destare preoccupazioni il set perso da Juan Martin del Potro contro Jarry. Buona la partenza di Karen Khachanov, anche se il russo attende test più probanti del tedesco Cedrik-Marcel Stebe.
[embedit snippet=”adsense-articolo”]
CLICCA QUI PER TUTTE LE NEWS SUL TENNIS
federico.rossini@oasport.it
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter
Foto: LaPresse