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Taekwondo
Taekwondo, Mondiali 2019: Simone Alessio conquista uno storico titolo iridato, Vito Dell’Aquila unica delusione
Si è concluso con la quinta e ultima giornata il programma dei Mondiali 2019 di Taekwondo andati in scena a Manchester, in Gran Bretagna, nella scorsa settimana. La Nazionale italiana guidata dal Direttore Tecnico Claudio Nolano, non a caso premiato come Miglior Coach relativamente alle squadre maschili della rassegna iridata, ha recitato un ruolo da assoluta protagonista confermandosi come una delle realtà emergenti più competitive del panorama internazionale. Basterebbe soltanto la strepitosa vittoria di Simone Alessio nei -74 kg, primo titolo mondiale nella storia del movimento azzurro, per rendere positivo il bilancio della manifestazione, ma diversi atleti hanno ottenuto risultati superiori alle aspettative sfiorando la medaglia e dimostrando l’eccellente lavoro svolto durante la preparazione. L’unica parziale battuta d’arresto è stata la sconfitta negli ottavi di finale di Vito Dell’Aquila nei -54 kg che rischia di complicare le possibilità dell’azzurro di raggiungere Tokyo 2020 attraverso la classifica del ranking olimpico.
La prima pagina spetta di diritto al 19enne di Catanzaro, assoluto protagonista della settimana. Alessio si presentava all’appuntamento sicuramente in ottima condizione dopo la vittoria alla President’s Cup Africa, ma il suo cammino ha sorpreso tutti andando ben oltre le speranze della vigilia. L’azzurro classe 2000 ha conquistato consapevolezza con la netta vittoria negli ottavi di finale contro il croato Toni Kanaet (n.1 del ranking mondiale) e ha poi messo al sicuro la medaglia superando di misura il messicano Rene Lizarraga nel turno successivo. Nella semifinale contro lo spagnolo Daniel Quesada Barrera, il giovane italiano ha sfruttato al meglio la propria abilità nel gioco di gambe imponendosi per 18-10 e il copione non è cambiato neppure nella finale per la medaglia d’oro, contro un avversario molto temibile come il campione olimpico dei -68 kg Ahmad Abughaush. Alessio ha subito messo in chiaro la propria superiorità chiudendo l’incontro con il punteggio di 18-11. La vittoria permetterà all’azzurro di scalare numerose posizioni nel ranking, ma la qualificazione diretta a Tokyo 2020 sembra ancora troppo lontana (considerando anche la categoria -74 kg non è olimpica).
Risultato di assoluto valore nonostante la comprensibile delusione finale anche per Roberto Botta nei -80 kg ed Erica Nicoli nei -53 kg, entrambi sconfitti nei quarti di finale ad un passo dalla medaglia. L’azzurra ha superato le aspettative sconfiggendo due avversarie di primo piano come la danese Sarah Malykke e la tunisina Rahma Ben Ali, rispettivamente n.9 e n.15 del ranking mondiale, ma poco ha potuto di fronte alla lettone Inese Tarvida. L’italiano ha invece ritrovato la condizione migliore dopo un avvio di stagione non esaltante e non è riuscito a conquistare la medaglia perdendo contro il greco Apostolos Telikostoglou per 13-12 a causa di un beffardo calcio messo a segno dall’avversario proprio negli ultimi secondi dell’incontro. Per entrambi il risultato deve comunque essere un trampolino di lancio in vista dei prossimi appuntamenti.
Ci si attendeva infine qualcosa in più Vito Dell’Aquila nei -54 kg. L’atleta di punta del movimento italiano, l’unico con concrete possibilità di raggiungere Tokyo 2020 attraverso la classifica del ranking olimpico, si è fermato agli ottavi di finale non riuscendo a ripetersi dopo il bronzo conquistato nel 2017. L’azzurro ha pagato sicuramente un sorteggio sfortunato trovandosi di fronte troppo presto il sudcoreano Jun-Seo Bae, autentico dominatore della manifestazione. Il portacolori del Bel Paese ha fronteggiato l’avversario a testa alta e giocandosela alla pari per due terzi dell’incontro. Nelle rimanenti tappe del Gran Prix Dell’Aquila non potrà più sbagliare per evitare di giocarsi la qualificazione olimpica nel torneo continentale, in programma a Milano nel 2020.
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roberto.pozzi@oasport.it
Foto: FITA