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Tennis, David Nalbandian: “Djokovic il più completo, Nadal deve giocare lungo, Federer svoltò nel 2003 e su Kyrgios…”
Se si torna indietro con la memoria agli ultimi 10-20 anni di tennis e si pensasse ad un giocatore magari non dotatissimo di colpi geniali, ma solido come pochi, non si potrebbe che citare David Nalbandian. L’argentino classe 1982 è uno dei quei campioni che non hanno raccolto quanto avrebbero meritato, spesso per colpe sue, ma che possono vantare una semifinale in tutti i tornei Major e la finale a Wimbledon nel 2002, senza dimenticare l’ATP Tour Finals 2005 di Shanghai, vinto da sostituto (vista l’assenza di Andy Roddick), superando Roger Federer nell’atto conclusivo.
Il nativo di Cordoba, che nel 2015 ha anche preso parte (senza portarlo a termine) al Rally di Argentina, ha rilasciato una bella intervista, riportata da TennisWorldItalia.com, nella quale ha parlato del tennis del 2019 e dei suoi migliori interpreti. “Nadal è differente quando gioca lungo e un’altra quando gioca corto. A Madrid nel 2007 quando perse contro di me, per esempio, aveva difficoltà ad esprimere il suo tennis, così sono entrato in campo a prendere io l’iniziativa. Mi sentivo come se potessi fare quasi qualsiasi cosa con la palla. I giocatori che hanno un grande rovescio a due mani possono neutralizzare il suo diritto ed il suo gioco, ma non è certo facile”.
“Nalba” passa poi ad analizzare l’attuale numero uno del mondo: “Novak Djokovic è davvero completo, serve meglio di quanto sembri, si muove meravigliosamente, risponde fisicamente e quando sta bene non si vedono lacune. Letteralmente non ha punti deboli, non si sa come giocarci, lo si fa muovere ma arriva sempre prima. Da fondo campo è inaffrontabile e, a mio parere, è il più completo della storia”.
Lesa maestà a “Re” Federer? “Penso che Roger si sia evoluto molto, specialmente quando il suo rovescio ha acquisito consistenza. Era un grande giocatore da numero 5 o 6 del mondo, ma con il rovescio l’impatto non era buono. Il suo cambiamento definitivo è avvenuto nel 2003. Nel corso del Master di Houston ho notato che il suo rovescio era cambiato. E poi da quel momento, ha perso due partite in un anno, cos’altro aggiungere..”. .
Se Nalbandian era famoso per avere un carattere fumantino, da buon argentino, anche Nick Kyrgios non si sta certo limitando in questi mesi. “L’australiano ha un enorme talento, ma oltre a questo non vedo molto altro, se non una persona in perenne conflitto con se stesso. Spesso se non ha problemi se li va a creare con brutti atteggiamenti con pubblico o rivali. Senza dubbio ha un problema di personalità e comportamento”
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alessandro.passanti@oasport.it
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Foto: lev radin / Shutterstock.com